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Bologna-Atalanta per un posto in Europa: la realtà contro l’underdog (che era la Dea nel 2016)
Bologna e Atalanta è il vero crocevia per la lotta all’Europa: la realtà contro la sorpresa (ciò che erano all’inizio i nerazzurri)
Una vera e propria mano del destino. L’Atalanta per la prima volta dal 2016 si ritrova ad affrontare ciò che era all’inizio del suo percorso: una sorpresa che sta per sbocciare al grido di “ora tocca a noi essere grandi”. 7 anni prima, dopo la gara contro la Roma vinta 2-1 con goal di Caldara e Kessié, l’Atalanta quarta affrontò il Bologna per consolidare la propria forza: lo stesso attuale contesto da dove arrivano i rossoblu, freschi di successo contro i giallorossi, e attualmente in zona Champions. Una coincidenza considerando anche la presenza dell’allievo di Gasperini, Thiago Motta (ricercato l’anno scorso dai nerazzurri), e un Giovanni Sartori che sta replicando ciò che a Bergamo aveva fatto.
Scherzi del destino a parte, per i nerazzurri sarà il primo vero crocievia della stagione. Ovviamente il campionato è lungo, ma seppur siano i filotti e i punti contro le medio/piccoli a portare l’Europa, dall’altra Bologna-Atalanta è di per sé lo scontro diretto degli scontri diretti per tutta una serie di motivi: c’è una classifica da accorciare (due punti di differenza), una Dea che deve continuare a volare, ma soprattutto una svolta dal punto di vista mentale.
Una vittoria, in primis dettata dall’atteggiamento, potrebbe portare ai nerazzurri più consapevolezza dei propri, mentre una sconfitta influirà negativamente sul morale orobico, e al tempo stesso esaltare i bolognesi che non hanno nessuna intenzione di fermarsi: considerando che rispetto ad altre dirette concorrenti c’è di mezzo la fame, il concetto di underdog (quella che ha contraddistinto la prima Atalanta di Gasperini), e le posizioni in Europa rimangono pur sempre contante. Tutto dipenderà dall’Atalanta stessa in una prova del 10, considerando che tra le due sarà una guerra a distanza fino alla fine del campionato.