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Buon compleanno a… Ansu Fati

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Ansu Fati

Oggi è il compleanno di Ansu Fati: in estate è passato dal Barcellona all’Everton in Premier League

Oggi Ansu Fati compie 21 anni. L’ultimo gol lo ha segnato meno di una settimana fa, in Europa League, quando il Brighton ha sconfitto 2-0 l’Ajax. Il ragazzo, che di sé fa parlare da tantissimo tempo, adesso gioca per Roberto De Zerbi, un allenatore con io quale è certamente stimolante. In Inghilterra è arrivato in prestito e la presentazione del club al momento del trasferimento è una perfetta descrizione del suo percorso, un Bignami di tutto quel che ha già fatto nella sua carriera: «Il ventenne ha collezionato 36 presenze nella Liga la scorsa stagione con il Barça, assicurandosi il primo titolo in quattro anni. Ansu detiene numerosi record per il Barcellona, essendo entrato nella loro famosa accademia, La Masia, all’età di dieci anni. È diventato il secondo giocatore più giovane con presenze del club nell’agosto 2019, quando è entrato come sostituto nella vittoria per 5-2 sul Real Betis, prima di diventare il marcatore più giovane del Barça nel pareggio per 2-2 contro l’Osasuna sei giorni dopo. Nel settembre 2019 è diventato il giocatore più giovane del Barcellona in Champions League e il suo gol contro l’Inter nel dicembre 2019 lo ha reso il marcatore più giovane nella storia della Champions League. Ha concluso la stagione 2019/20 con 33 presenze e otto gol. È stato nominato nella prima Squadra Rivelazione dell’Anno della UEFA La Liga e la stagione successiva ha vinto il premio di Giocatore del Mese della Liga per settembre. Il Barça vinse la Copa del Rey quella stagione e Ansu si affermò saldamente come uno dei talenti più entusiasmanti del calcio mondiale quando vinse il premio Goal.com NxGn per il 2021, che riconosce i giovani giocatori emergenti. La scorsa stagione ha ottenuto più successi con il club e con la nazionale, vincendo la Liga, la Supercoppa spagnola e la UEFA Nations League con la Spagna. Ha anche collezionato due presenze alla Coppa del Mondo FIFA. Fati ha rappresentato il suo paese a livello senior nove volte, segnando due gol».

Ce n’è quanto basta per giustificare perché anni fa il presidente della Liga, Javier Tebas, affermasse convinto un paragone che oggi può sembrare irriguardoso: «Mbappé in Liga? Mi piace sempre dare molto valore a quello che abbiamo in Spagna e in Spagna abbiamo Ansu Fati. È stato sfortunato con l’infortunio, ma la velocità con cui è tornato e ciò che ha dimostrato lo rendono uguale o anche più forte di Mbappé».

Barcellona, infortunio Ansu Fati: lesione del menisco mediale sinistro

E non era il solo confronto al massimo livello. Samuel Eto’o addirittura si lanciò nel definirlo l’erede del più grande di tutti: «Credo che la stella del futuro sarà Ansu Fati. Sta facendo cose incredibili, quindi penso che il club debba prendersi cura di lui e prepararlo al ruolo. Si spera che sia lui a subentrare a Messi». Tante parole descrivono un’aspettativa enorme, forse troppo grande per quanto talento si possa avere. In più, messe nero su bianco, acquistano una pesantezza realmente difficile da sostenere senza esserne condizionati.

Barcellona, clausola monstre nel contratto di Ansu Fati

Il Brighton non è il Barcellona, un prestito non è una scelta di vita, è temporanea per definizione. Però è vero che sembrano già i tempi in cui la promessa dichiarava di non essere interessato a nessun tipo di corteggiamento: «Fin dal primo momento ho detto al mio agente e ai miei genitori che voglio restare a Barcellona per tutta la vita. Le mie intenzioni sono chiare, spero di poter trascorrere qui tutta la mia carriera». La situazione, poi, si è complicata, del resto basta vedere la quantità di bei giocatori oggi agli ordini di Xavi per capire quanto non sia semplice farsi largo e trovare lo spazio per esprimersi in un club dalla forza tecnica come quello catalano.

Barcellona, Ansu Fati medita l’addio ai blaugrana

Forse non l’ha aiutato anche una semplicissima constatazione, raccontata dal padre Bori in un’intervista al El Partidazo di Cope, riassumibile in una formula: il Barcellona può fare a meno di lui. É un lusso già sperimentato: «Perché Xavi non lo fa giocare? Bella domanda, chiedeteglielo. Avrà le sue ragioni. Forse pensa che gli manchi la fase difensiva e lo capisco. La squadra vince ed è a 12 punti dal Real Madrid, tutto funziona ed è chiaro che è difficile cambiare. Xavi è l’idolo di Ansu da sempre, da prima che Ansu giocasse per il Barcellona». Dall’esperienza che maturerà quest’anno potrà arrivare un’ulteriore risposta, non tanto al tecnico blaugrana, ma a se stesso, riguardante l’idea di futuro che si potrà delineare. Per adesso, nel Brighton, ha disputato 10 partite, firmando 3 reti e nei 6 incontri di Premier League a cui ha preso parte non è mai partito titolare. Insomma, Mbappé o Messi sono un’altra cosa, ma certi accostamenti sono responsabilità di chi li fa e non di chi li riceve.

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