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Inter Roma: la solitudine di Lukaku, stroncato e insultato
Il giorno dopo Inter-Roma: ecco i voti di Romelu Lukaku, tra la solitudine, la netta stroncatura e gli insulti dei nerazzurri
Magari un giorno poi si dirà che è stata un’esagerazione. Tutto. I fischietti, la bocciatura, le tensioni dei giorni precedenti e pure la campagna mediatica dell’estate. Ma è indubbio che adesso, il giorno dopo Inter-Roma, non si può che registrare la vittoria dell’Inter e del condizionamento esercitato dal suo popolo presente a San Siro e la sconfitta di Lukaku, passato in 90 minuti dal ruolo di “traditore” a quello più agonistico del giocatore semplicemente ininfluente in una gara non semplice per nessuno dei romanisti. Ecco alcuni dei commento più significativi del giorno dopo in relazione al senso di quanto visto (e sentito, in questo caso) ieri sera a Milano.
1) Sentirsi ed essere soli. Ha descritto perfettamente l’accaduto Paolo Tomaselli sul Corriere della Sera: «Brutta bestia, la solitudine del centravanti: Romelu Lukaku sommerso dai fischi in una serata abbastanza surreale e abbandonato dai compagni impegnati a difendersi dall’Inter per tutta la partita, guarda sconsolato il suo più grande amico dei tempi nerazzurri, Federico Dimarco, trovare dopo tanti tentativi il cross perfetto per Marcus Thuram, che ha preso il suo posto nel cuore dell’area e del popolo interista: a nove minuti dal novantesimo, il numero 9 interista anticipa Llorente e riporta l’Inter in testa, chiudendo il controsorpasso sulla Juve, tornata dopo tre anni davanti a tutti per una notte e allungando sul Milan».
2) Il gusto della stroncatura. Non si può certo definire sufficiente la prestazione di Big Rom. Ma nel 4,5 rifilato da La Gazzetta dello Sport si avverte un po’ di quella coerenza che da alcuni mesi il principale quotidiano sportivo ha messo in atto ogni qualvolta il belga è stato accostato in qualche modo all’Inter: «Sarà stato l’effetto dei fischi, o forse la giornata storta, ma un Lukaku così giù in Italia s’era visto raramente. Sbaglia tutto».
3) Senza filtri. A Pressing ieri sera è andato in onda un servizio dove si sono registrati i pareri di tifosi nerazzurri senza alcuna censura. Immaginabili i commenti, che hanno provocato la risentita reazione del direttore del Corriere dello Sport, che aveva già parlato di «campagna mediatica» nei confronti dell’ex interista e ha aggiunto: «Preferisco tacere, perché sarei molto fastidioso. Finché scherziamo io scherzo, ma a me questo servizio non è piaciuto. Siamo comunicatori, io non avrei trasmesso ‘big merda’ e ‘infame’ e non l’ho fatto. Non l’ho messo nel mio sito. Ognuno è libero di fare quello che vuole. Parliamo di violenza verbale, cosa ti devo dire, non l’ho gradito. È cronaca scrivere ‘big merda’ e ‘infame’ a uno e dare del traditore ad uno in un servizio? È cronaca?».