Juventus News
Il “caso” Nicolò Fagioli dice più cose del giornalismo che di lui
Oggi, sulla prima pagina del Corriere della Sera, Massimo Gramellini si è esercitato su un tema calcistico, quello del caso scommesse
Oggi, sulla prima pagina del Corriere della Sera, Massimo Gramellini si è esercitato su un tema calcistico. Non è una novità, anche per la passione nei confronti del pallone da parte del giornalista (di fede torinista). Peraltro, è da 4 giorni che il principale quotidiano italiano usa questa collocazione all’argomento caldo del momento, tra news ed editoriali: le scommesse e chi le ha fatte. Il pezzo è basato su una valutazione indotta dalla scoperta ieri delle confessioni riguardanti come si finisca nella ludopatia. E parte da una domanda che molti si fanno: «Aveva tutto dalla vita – giovinezza, ricchezza, fama – e allora perché si è buttato via così? Questo si chiedono i lettori a proposito di Nicolò Fagioli, il campioncino smarritosi nei gorghi delle scommesse sportive». Gramellini non offre risposte (ci sono? Ne esiste solo una che valga per tutti in modo da rassicurarci? Certo che no, aggiungiamo noi) e definisce la deposizione del giocatore juventino «uno squarcio piuttosto illuminante sulla condizione umana». Che talvolta, al di là di ogni ragionevole previsione, entra in una spirale quale quella raccontata dal ragazzo, dove si cade nel precipizio e non si vede una fine. Nessun giudizio morale o moralistico, nessun riflessione sulla triade «giovinezza, ricchezza e fama» che molto può spiegare ma anche no.
Chissà cosa direbbe Nicolò a proposito di un approccio di questo genere. Ieri ha reagito e ha iniziato a farlo prendendosela con «lo schifo che scrivono di me i giornali e le persone, solo per mettermi in cattiva luce con mille falsità… o forse meglio, per conquistare due visualizzazioni in più». Poi si è ritirato dai social, magari su indicazione di qualcuno che gli avrà consigliato un profilo più basso in questo momento di tempesta, oppure per decisione autonoma onde togliersi dall’umana tentazione di rispondere a ogni insinuazione, ancor più quelle volgari o campate in aria. Ha promesso che parlerà presto, comunque. E se lo farà, anche la scelta del mezzo, dell’interlocutore e del momento sarà materia sulla quale riflettere, come tante altre cose di questi giorni. A partire dalla tribuna regalata – pardon, lautamente pagata – a Fabrizio Corona per esporre un mix di scoop, mezzi scoop, news, prediche e manifestazioni di egocentrismo. Senza che nessuno gli dicesse che delle date recenti della sua ricostruzione sul caso Fagioli non ne ha azzeccata neanche una. Forse per questo ha insinuato che scommettesse già dalle scuole medie. Che se fosse realmente così allora sarebbe tutta un’altra storia, perché staremmo parlando di un vizio preso da ragazzino e allora il calcio, la notorietà, la noia e tutte le restanti spiegazioni andrebbero decisamente in secondo piano. Troppo, decisamente troppo, per non fare tutti un passo indietro e aspettare che parli, e solo se mai vorrà farlo, Nicolò e solo Nicolò.