Malinvoskyi ritorna da ex a Bergamo: l'Atalanta tra ricordi gloriosi e qualche rimpianto - Calcio News 24
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Malinvoskyi ritorna da ex a Bergamo: l’Atalanta tra ricordi gloriosi e qualche rimpianto

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Esultanza Malinovskyi

Il ritorno di Ruslan Malinovskyi a Bergamo affrontando l’Atalanta da avversario: tanti ricordi e anche qualche rimpianto

Atalanta Genoa vuol dire anche il ritorno dell’ex trequartista nerazzurro Ruslan Malinovskyi. 143 partite, 30 goal fatti, 28 assist, molte pagine di storia orobica all’insegna però dell’incompiuto: l’altalena tra prestazioni stupefacenti (grazie soprattutto al suo potente sinistro) a quel salto di qualità mai arrivato nel momento in cui la Dea tatticamente aveva bisogno di lui.

Dal suo approdo a Bergamo nell’estate del 2019, ha rappresentato il concetto di incompiuto nonostante il talento e i numeri citati in precedenza. Malinovskyi all’Atalanta è stato molto simile, metaforicamente parlando, a Pasalic: protagonista dei goal destinati a entrare nella storia. Dalla Juve (dove prima riapre il discorso scudetto allo Stadium, avvicina la Dea alla Coppa Italia e poi riporta la vittoria a Bergamo che mancava da 20 anni) all’essere protagonista assoluto del derby con il Brescia vinto 6-2; dalla vendetta con la Lazio nello storico 3-2 alla cavalcata in Europa League con il cuore ucraino straziato dal dolore della guerra, fino agli innumerevoli gironi di ritorno affrontati con continuità realizzativa e costruttiva: soprattutto nel 2020 2021 dove nella seconda parte di stagione vince la classifica degli assist-man in Serie A.

L’altra faccia della medaglia però è legata al mancato salto di qualità, dimostrandosi non all’altezza di portarsi la squadra sulle spalle: troppo poco per un’Atalanta priva di riferimenti offensivi dal post Papu in avanti, dove l’ex numero 18 certe volte si ritrovava tatticamente sconosciuto e anche prevedibile (ciò che ha condizionato molto il suo ultimo anno a Bergamo con qualche polemica sul suo rendimento).

La cessione è inevitabile per questione tecnica, che però non cancella un legame che non si è mai logorato con la città (al di là di qualche polemica esterna sui social per “terza persona”), forse visto anche con un leggero rimpianto di aver visto la metà di quello che poteva essere, per quanto inciso nella storia nerazzurra.