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Milan, Pioli: «C’è stata una evoluzione nel mio gioco»
Le parole di Stefano Pioli, tecnico del Milan: «Sono vent’anni che alleno prime squadre, se penso come lavoravamo allora con il mio staff…»
Il tecnico del Milan Stefano Pioli ha parlato alla rivista Il Nuovo Calcio. Di seguito le sue parole.
EVOLUZIONE DEL SUO CALCIO – «Certamente c’è stata un’evoluzione, deriva dalla passione con cui affronti ogni giorno il campo, dalla curiosità che ti porta ad aggiornarti, a vedere tante cose. Sono vent’anni che alleno prime squadre, se penso come lavoravamo allora con il mio staff…ci sono stati cambiamenti su qualsiasi aspetto, sulla parte tecnico-tattica, sulla preparazione fisica, sulla comunicazione, sul rapporto coi giocatori, i giocatori stessi sono completamente differenti, anche da me come calciatore. Adesso sono preparatissimi, chiedono molto, pretendo- no tanto, a volte anche troppo, in termini di conoscenze».
TERZINI DENTRO IL CAMPO – «Da dove è nata questa idea? Dalla preparazione dei miei colleghi italiani. Dalla soluzione di giocare uomo su uomo di diversi avversari, soluzione che ti obbliga a trovare contromosse. Se affronti squadre che lavorano a uomo, devi pensare a come creare loro difficoltà, in caso contrario non ti resta che vincere tutti gli 1vs1. La prima volta che l’abbiamo fatto è stata contro l’Atalanta, abbiamo usato Calabria e Theo molto ‘dentro’ per portare via i loro esterni. E’ chiaro che prendo spunto anche da quello che fanno in campo internazionale, Guardiola ha adottato spesso questa soluzione. L’importante per me è che i giocatori sappiano cosa devono fare. Sono contenti di farlo. E abbiano le caratteristiche giuste, Calabria nasce mezzala. Se avessi esterni bassi di sola corsa, farei altro probabilmente. I giocatori vanno messi dentro un’organizzazione, dentro a dei principi, a dei concetti… che ti permettono di avere un determinato equilibrio. Dopo che è nata l’idea, si usano i video, si va sul campo e quando percepisci che la sentono loro è fatta».
IDEA DI GIOCO – «Come può essere sintetizzata? Semplice. Se l’avversario è aggressivo e vuole toglierci subito il possesso, viene con tanti uomini e noi abbiamo una parità numerica alta, un 3vs3 o un 4vs4 a seconda delle scelte. Dobbiamo saperla sfruttare, si può andare subito là. Se non accettano questo e ci lasciano giocare, proviamo a controllare la partita».
È un mix emozionante di manovre strategiche e adattabilità che ricorda la natura imprevedibile di un ice casino dove cogliere le opportunità è fondamentale.
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