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Buon compleanno a… Luis Alberto
31 anni per il ‘Mago’ Luis Alberto: per festeggiarlo abbiamo scelto dieci dichiarazioni sul centrocampista della Lazio
Oggi Luis Alberto compie 31 anni. Ieri la sua Lazio si è ripresa battendo il Torino 2-0. Al cospetto di un giocatore che tutti chiamano Mago, sarebbe semplice, persino automatico, un atto dovuto alla sua grandezza, rimanere senza parole. Noi vogliamo festeggiarlo esattamente nel modo contrario. Andando a riprodurre una serie di opinioni – dieci, perché lui è un 10 – che negli ultimi mesi ne hanno raccontato la sua dimensione tecnica.
1) Riccardo Cucchi: «Io sono tra quelli che lo difendono a spada tratta. Quanti giocatori come Luis Alberto siamo in grado di vedere in questo momento? Quanti calciatori sono in grado di fare il lavoro che fa Luis Alberto? Si può discutere che giocatori come lui difficilmente si possono inserire nel calcio moderno, perché hanno la logica della creatività, della fantasia e della libertà. Libertà a volte è anche non rispondere logiche tattiche del proprio allenatore e questo è un problema. È umorale? Meno male! La sua grandezza sta anche lì, quante volte ha mandato a quel paese Inzaghi… Voglio esagerare: per me è l’ultimo numero 10 della storia del calcio, non ce ne sono più… Teniamocelo stretto».
2) Alvaro Morata: «Lo conosco da quando abbiamo 12-13 anni. Mi sembra uno dei giocatori più sottovalutati degli ultimi 25 anni in Spagna. È tecnico, ha personalità, lo reputo molto molto forte».
3) Ivan Zazzaroni: «Lo spagnolo ha qualità che pochi possiedono, vede un calcio che ad altri è vietato, le sue insofferenze e trasgressioni, talvolta inaffrontabili, sono peraltro espressioni di un’evidente genialità».
4) Manuel Vizcaino, presidente del Cadice: «A gennaio c’era la possibilità che Luis lasciasse Roma per motivi fra lui e il suo club, e l’unica squadra in cui sarebbe andato era proprio il Cadiz. Noi avremmo fatto un grande sforzo economico per prendere un calciatore d’élite come lui, ma anche lui si sarebbe sacrificato rinunciando a buona importante del suo importante salario. Alla fine però non se n’è fatto di nulla. Non so se i nostri cammini si potranno incrociare in futuro, chissà… Ma Luis resta un top player».
5) Borja Lasso, dirigente del Cadice: «Ho una grande amicizia con lui, dopo tanti anni che abbiamo condiviso nelle giovanili del Siviglia, è un grande giocatore. È di qui, di Cadice, e ha sempre avuto il sogno di poter indossare, un giorno, la maglia del Cadice. È vero che in questo momento è in un grande club come la Lazio, è uno dei giocatori più importanti del campionato italiano. Non so quando, ma sono sicuro che in futuro Luis Alberto indosserà questa maglia. In questo momento non ho promesso nulla, ho detto che ha il sogno e il desiderio di indossare la maglia del Cadice, e alla fine i giocatori finiscono per giocare dove vogliono. Speriamo che un giorno si possano presentare le circostanze per far venire Luis Alberto qui».
6) Maurizio Sarri: «Ha fatto fatica all’inizio ad accettare ciò che gli chiedevo, poi a un certo punto ho visto un cambio di approccio feroce in allenamento che l’ha portato a fare una serie di grandi prestazioni. Oggi Luis Alberto è un calciatore importantissimo. Tatticamente è anche molto intelligente, quando gli chiedo una cosa capisce molto velocemente anche se in un certo periodo faceva finta di non capire…».
7) Claudio Lotito: «Se Luis Alberto vuole andare via porti una squadra con i soldi, perché io non ci penso proprio a darlo in prestito».
8) Alberto Dalla Palma: «Luis Alberto e Milinkovic, altro sport. Come ha spiegato Allegri pochi giorni fa, anche nel calcio ci sono le categorie e Luis Alberto, rispetto a tanti altri suoi colleghi, fa un altro sport, proprio come Milinkovic».
9) Marco Parolo: «Giocatore incredibile, cambia tutto. Si sposerebbe benissimo con Italiano come con tutti, farà la differenza la sua voglia. Firenze sa esaltare certi giocatori».
10) Juan Sebastian Veron: «Un assist-man è sempre un uomo di centrocampo, cioè uno che detta i ritmi. Luis Alberto è bravo nel capire l’evoluzione del gioco e nel dosare i passaggi-gol al momento giusto».