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Maledizione trasferta tra le polemiche: Verona-Atalanta 2013/2014
La maledizione esterna dell’Atalanta: non spazzata via per poco contro il Verona. Una gara ricca di molte polemiche nel finale
Atalanta imbattibile in casa, fragile fuori: sembra di essere ritornati ai vecchi tempi delle salvezze conquistate a Bergamo per compensare troppe falle lontano dal comunale. Provare a spezzare la maledizione? Certo che si, a cominciare da Verona. C’è stata però una volta dove la Dea era veramente vicina a tale missione, se non fosse stato per qualche torto arbitrale.
9 dicembre 2013, l’Atalanta di Colantuono deve invertire la rotta in trasferta: in casa era un rullo compressore fermando la giornata precedente la Roma capolista, ma serve continuità. Non era ancora la Dea che nel girone di ritorno avrebbe lottato per l’Europa (grazie soprattutto al mercato di gennaio che avrebbe portato freschezza e velocità sulla fascia destra), ma contro l’Hellas di Toni, Iturbe e Gomez si prospetta una partita apertissima.
I nerazzurri partono all’attacco mettendo in seria difficoltà Rafael con Baselli e German, ed è proprio Denis a portare in vantaggio la Dea: De Luca ruba palla a centrocampo servendo Kone che manda El Tanque in porta saltando prima Gonzales e poi mettendo in rete il pallone del vantaggio orobico.
La ripresa spaventa subito l’Atalanta quando Consigli pasticcia su un retropassaggio di Canini dove solo Juanito grazie i nerazzurri a porta vuota. Il Verona ricambia il favore permettendo a Denis di essere a tu per tu con Rafael, ma la conclusione è debole e finisce in angolo. Gomez e Cacia impegnano Consigli, ma proprio verso la fine arrivano le polemiche.
Prima il pareggio di Juanito su un calcio d’angolo pieno di dubbi, poi su un lancio lungo Cacia riesce ad avere la meglio su Cazzola entrando in area, il centrocampista non lo trattiene con forza, ma De Marco fischia il rigore tra le proteste orobiche vista anche l’espulsione del numero 44: Jorginho sigla il 2-1 tra rabbia e l’ennesima sconfitta esterna da ingoiare.