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STATS – Marcus Thuram, una sintesi di Dzeko e Lukaku
Tutti i numeri e le statistiche di Marcus Thuram, nuovo attaccante dell’Inter, nell’avvio di stagione nerazzurro
Il derby di Milano, con il rumorosissimo 5-1 a favore dell’Inter, continua a far parkare e non può essere altrimenti, anche se domani è già Champions League e le possibilità che certi giudizi vengano modificati esiste. Ce n’è uno, però, che non può essere trasformato, anche per la sorpresa che sta generando: quanto Marcus Thuram si sia meravigliosamente ambientato nella nuova realtà. Il figlio di Lilian sta facendo un po’ le parti di Dzeko e Lukaku.
Dal bosniaco sembra avere ereditato la capacità d’intesa con il suo partner d’attacco. Come scrive oggi La Gazzetta dello Sport: «Thuram e Lautaro si integrano alla perfezione, coprono spazi e tempi di gioco, si aiutano, sanno… leggersi: quando uno accorcia l’altro allunga, quando uno cerca il dialogo trova molto spesso la sponda dell’altro. Non era scontato, un feeling così. Bravo Inzaghi a costruirlo, bravi loro a crederci. Thuram ha trovato nell’argentino un riferimento fin dal primo giorno di ritiro, Lautaro ha scoperto nel francese una motivazione che ha reso tutto semplice».
Quanto a Lukaku, la rete di Marcus contro il Milan ha ricordato quella straordinaria capacità del belga di fare tutto da solo e, sotto il profilo della qualità della realizzazione, non ha francamente nulla da invidiare a nessuno, quando si crea un capolavoro non resta altro da fare se non l’ammirazione.
Cosa dicono i numeri del derby a proposito della prestazione di Thuram? Ha giocato 21 palloni in poco più di un’ora di gioco, un indice di partecipazione non elevato, sensibilmente inferiore a quello di Lautaro. L’aspetto più interessante è che sia stato i giocatore che si è espresso di più nei passaggi in avanti dopo Mkhitaryan, il mattatore della serata. E per quanto riguarda i tiri, è andato alla conclusione 3 volte, meglio di lui anche in questa voce c’è solo l’armeno. Dove eccelle è nello sprint: nell’Inter nessuno ha toccato i 34 all’ora e tra gli avversari è andato più veloce solo uno specialista come Theo Hernandez.
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