Il Manchester City viaggia a punteggio pieno in Premier League dopo quattro giornate: chi potrà fermare la squadra di Guardiola

Unica squadra a punteggio pieno dopo 4 giornate, a imprimere il ritmo del fuggitivo alla Premier in corso, anche se Londra resiste al passo a 2 lunghezze di distanza (Arsenal, Tottenham e West Ham), il Liverpool viaggia forte e il quartetto nell’ultimo weekend non di è sgranato, hanno vinto tutte. Esprime il capocannoniere con Haaland, tanto per cambiare, che ha già messo a segno 6 reti, una media di 1,5 a gara che se fosse mantenuta lo farebbe diventare più marziano di quel che già tutti gli riconoscono essere. Migliore difesa con 2 reti incassate, perché va bene lo spettacolo, l’impetuosa manovra offensiva e una mentalità incline a travolgere l’avversario, ma poi c’è anche un’organizzazione complessiva che funziona e consente a Ederson di vivere giornate abbastanza serene a guardia della sua porta. Basta questa descrizione per raccontare cosa sia il Manchester City edizione 2023-24 o c’è bisogno di altro (per spaventarsi)?

Intanto, si può confrontare l’andamento di oggi con quello della scorsa annata. Dove, come si sa, Guardiola ha fatto incetta di trofei, ma con una partenza accelerata. Alla terza giornata incappò in un pareggio a Newcastle, trovandosi sotto all’intervallo e sul 3-1 a sfavore dopo 54 minuti, per poi riuscire in tempi molto rapidi a rimediare alla situazione con un uno-due firmato Haaland-Bernardo Silva. Anche adesso alla terza partita non sono mancati i problemi, solo a due minuti dal novantesimo Rodri ha rotto l’equilibrio sul campo dello Sheffield, ma è proprio questa capacità di superare i limiti che colpisce. Oltre a una concretezza estrema, come nell’ultimo incontro col Fulhan: 7 tiri, 5 gol. E quasi tutti con il marchio dell’inesorabilità, praticamente impossibili da evitare, che siano su azione manovrata o da calcio d’angolo. Prossimo test: West Ham-Manchester City. L’ultima volta che in campionato gli Hammers hanno vinto risale a 8 anni fa, sulla panchina c’era Citizens c’era Mauricio Pellegrini. Peraltro, con una formazione non male: Hart; Zabaleta, Kompany, Mangala, Clichy; Navas, Touré, Fernando, Silva; Dzeko, Aguero. Forse ci vorrebbero loro per mettere in difficoltà quelli di oggi…