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Il rinnovo di Inzaghi è un riconoscimento: l’Inter è una squadra solida e vincente

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Tutto sulla scelta dell’Inter di rinnovare il contratto di Simone Inzaghi fino al 2025. I dettagli e l’analisi

La notizia del rinnovo di Simone Inzaghi al 2025 toglie all’Inter quel margine di indeterminatezza sul futuro che sempre si ha quando un tecnico è in scadenza. E gli regala quella serenità che l’anno scorso non ha avuto, se non quando ha mostrato la crescita in Europa che ha portato fino a Istanbul. In precedenza, l’amarezza per un campionato con troppi rovesci subiti con le piccole, aggiunta a quella sensazione di scudetto mancato nel precedente campionato per proprie responsabilità, aveva portato l’ex mister della Lazio in una condizione di incertezza, se non addirittura di diffidenza mostrata in qualche circostanza dalla dirigenza ai suoi massimi livelli. Il finale della scorsa stagione e l’inizio di questa hanno spazzato via le nubi. Come scrive oggi il Corriere dello Sport, meglio era quasi impossibile avere: «Non sono soltanto le 3 vittorie in 3 giornate (nei due tornei precedenti Simone aveva cominciato a perdere punti), ma il modo in cui sono arrivate. L’Inter, infatti, è apparsa una squadra solida, convinta, sicura e consapevole. Ha segnato 8 gol, e potevano essere di più, ma soprattutto non ne ha subito nessuno, a conferma di una notevole forza mentale costruita in questi due anni e spiccioli di lavoro».

Quel che si respira oggi nell’ambiente interista è una profonda fiducia. Come nessun altro club di vertice in Italia. Il Milan sta facendo benissimo, è appaiato in classifica, ma deve superare il complesso del derby per dimostrare di essere davvero all’altezza dei rivali cittadini. Il Napoli ha perso una gara, ma non è questo ad appesantire i pensieri: non è facile cambiare testa, tornare in una zona non comfort dove c’è competizione dopo un campionato vissuto da dominatori praticamente per intero; Roma e Lazio non sono scattate bene dai blocchi di partenza (molto peggio Mourinho di Sarri); la Juventus ha bisogno di tempo per crescere e potrebbe non averne se davanti qualcuno ingrana la marcia, sempre ammesso che possa raggiungere uno standard che manca da tre stagioni a questa parte.
Inzaghi non è l’unico l’allenatore ad avere due anni davanti a sé. Ma è l’unico che nel suo club non ha trascorso una sola stagione senza portare a casa un trofeo. Anche se non sono state le vittorie più importanti, non è una sicurezza da trascurare.

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