Brescia News
Brescia, Cellino: «Sarei pronto a vendere, sulla Serie B…»
Massimo Cellino, presidente del Brescia, ha parlato del futuro del club lombardo tra Serie B e Lega Pro. I dettagli
Massimo Cellino, presidente del Brescia, ha parlato a Il Giornale di Brescia della situazione per la Serie B.
PAROLE – «È fuori luogo parlare del futuro perché ancora non sappiamo se giocheremo in Serie B o C. Ma ho visto Gastaldello, ci ho parlato ed è carico e in forma, riparto da lui. È sotto contratto e con lui mi sento di andare sul sicuro, non ho più voglia di fare salti nel buio. Non avrebbe senso prendere un altro allenatore per poi magari cambiarlo tra 15 giorni e riprendere Gastaldello. È con me da quando ho comprato il Brescia, prima da capitano e poi come allenatore, e lo consiglierei anche ad un futuro acquirente. Sono amareggiato, ho il cuore che mi sanguina per una retrocessione della quale mi prendo le mie responsabilità anche se non le ho solo io. Se potessi tornare indietro non farei molte cose che ho fatto. Chiedere scusa? Non ho fatto nulla in malafede, abbiamo avuto molti infortuni e tanti giocatori hanno reso meno delle loro possibilità. Non scappo, ma se arrivasse una persona che ha più soldi me, più voglia di me gli mollo il Brescia, ma con gente che si nasconde con fantomatici fondi non ci parlo neppure. Non sono egoista e non resto a dispetto dei santi, ma non vado via da Brescia danneggiando la città e lasciando la squadra a gente che non dà garanzie. Meno mi faccio vedere e meglio è, il nuovo ds sarà presente perché è una persona valida. Castagnini ha sicuramente libertà seppur limitata alla protezione dell’azienda. Non gli lascerò prendere o vendere i giocatori che vuole, l’ultima parola sarà sempre la mia. Promesse non ne voglio fare. Sarebbe da bauscia dire che voglio fare una squadra di Serie A. I soldi di Tonali per ora non mi sono ancora arrivati e per fortuna che mi ero tenuto una percentuale sulla rivendita. Bisoli e Cistana? Sono in scadenza, ma non è un problema visto che parliamo del 2024. Molti giocatori devono dimostrare di meritare lo stipendio che hanno e che hanno sempre preso puntualmente».