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Quando la crudeltà crea una bella storia: il caso del Monza

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Il caso del Monza dopo l’ultima stagione: ecco quando la crudeltà si trasforma poi in una bella storia

«AC Monza comunica di aver sollevato Giovanni Stroppa dall’incarico di allenatore della Prima Squadra. Il Club ringrazia il tecnico per il percorso compiuto insieme, culminato con la conquista di una storica promozione in Serie A. AC Monza augura a Giovanni Stroppa i migliori successi professionali per il futuro». Se qualcuno avesse l’idea di raccontare in un film l’avventura del Monza in Serie A, un evento mai verificatosi prima, potrebbe decidere di partire su uno sfondo nero su cui proporre la riproduzione del comunicato che alla sesta giornata faceva svoltare la vicenda. Sarebbe un avvio forte e darebbe subito i contorni giusti alla narrazione. Ci sarebbero tutti gli elementi drammatici per intrigare anche spettatori neutrali:

1) La crisi, certificata dal non avere ancora vinto una partita e dall’occupare l’ultimo posto.
2) L’enfatizzazione dei problemi, perché a ben vedere è trascorso pochissimo tempo e il margine da recuperare sulla zona salvezza è minimo, solo 3 punti, giusto una vittoria.
3) Il momento preciso dell’esonero, che arriva proprio nell’unica giornata in cui la squadra non perde: quel primo passo viene invece interpretato dai dirigenti come non sufficiente per credere che inauguri una direzione finalmente spedita.
4) La mancanza riconoscenza o forse il suo esatto contrario, visto che l’eroe della promozione viene allontanato, ma forse con questa mossa tempestiva se ne salva anche il ricordo, prima che il presente lo offuschi con i pessimi risultati
5) La caduta degli Dei. Nel senso che Silvio Berlusoni e Adriano Galliani, più il primo che il secondo, hanno promesso ben altro tipo di stagione, non accetterebbero una semplice salvezza, figurarsi una retrocessione immediata
6) La promozione del giovane. Viene lanciato Raffaele Palladino, il mister della Primavera, pensandolo come portatore di entusiasmo invece che inesperto, per le conoscenze da saggi ci sono per l’appunto i due ex artefici del grande Milan, saranno loro a dare le coordinate qualora vada a perdersi.
7) Infine, la crudeltà. É doloroso licenziare Stroppa, per di più giocatore rossonero a suo tempo. Ma è anche impegnativo lanciare il tecnico debuttante in Monza-Juventus, c’è il rischio di bruciarlo. Invece è la scelta perfetta, Gytkjaer affonda la Signora e tutto cambia magicamente, fino ad arrivare a piazzarsi undicesimi al primo anno di A. Cosa ci si deve aspettare per il prossimo, vista la capacità di scrivere storie così belle?