I numeri del ritorno della finale playoff di Serie B tra il Bari di Mignani ed il Cagliari di Ranieri. Tutti i dettagli

«Squadra perfetta»: questa è la valutazione che Claudio Ranieri ha dato a caldo dell’impresa del Cagliari nella finale di ritorno dei playoff che ha permesso ai sardi di raggiungere la Serie A grazie al gol di Pavoletti al quarto di recupero. Aggiungendo: «Vero, quando si vince sui titoli di coda, c’è sempre un pizzico di fortuna. Ma non abbiamo rubato alcunché».
Ovviamente condizionata dalla formula e dal pareggio dell’andata, che permetteva ai padroni di casa di passare in caso di parità, la gara ha bocciato l’atteggiamento del Bari. La Gazzetta dello Sport ha definito così la sua prestazione: «Troppo passiva, troppo chiusa, troppo speranzosa di trovare i gol solo con i lunghi lanci di Cheddira, in evidente crisi di lucidità. Non sono bastate l’occasione sprecata da Ricci in avvio di ripresa e soprattutto il clamoroso palo di Folorunsho all”84 ad accendere i rimpianti: sarebbe stato meglio cercare di chiuderla prima. E rischio su rischio, è arrivata la beffa».
Cosa raccontano i numeri della sfida?

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Il Cagliari aveva necessità di vincere e ha fatto la partita, trovando il modo di risolverla in piena zona Cesarini, a imitazione di quanto era successo pochi giorni con l’1-1 in extremis del Bari. Possesso palla superiore, conclusioni verso la porta molto più del doppio, persino 9 corner battuti contro i 3 degli avversari. É stata una gara corretta, con un rapporto alto tra cartellini e falli, l’arbitro Guida l’ha gestita bene. Luvumbo e compagni non sono entrati in area molto più di quanto abbiano fatto i pugliesi, ma la cifra degli attacchi pericolosi è decisamente più alta. Così come i cross, decisamente preponderanti per gli ospiti, sia nella quantità che nella riuscita. Il Bari ha operato bene negli intercetti, ma non è stata una condizione sufficiente ad evitare la sconfitta.
Sempre dalla Gazzetta, ecco il giudizio relativo ai due mister.
MIGNANI – voto 5: «Sceglie di aspettare il Cagliari e sbaglia, perché rischia troppo e rinuncia a offendere».
RANIERI – «Sorprende con una formazione iniziale molto giovane, la migliora con i cambi ed è fortunato con la mossa disperata di Pavoletti: missione compiuta».

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