Le statistiche del primo round della finale playoff tra Cagliari e Bari giocata all’Unipol Domus Arena

Il primo round dei playoff di Serie B che deve decidere chi andrà ad aggiungersi a Frosinone e Genoa per il salto di categoria si è concluso sull’1-1. Una rete per tempo – Lapadula per i sardi e Antenucci su rigore per i pugliesi -; un tiro dagli 11 metri calciato da Cheddira e parato da Radunovic; un risultato che Claudio Ranieri ha riconosciuto come giusto e che Michele Mignani avrebbe voluto che maturasse prima del minuto 96 per quanto fatto dalla sua squadra. Cosa dicono i dati maturati ieri sera? Su cosa possono contare maggiormente le due squadre in vista del ritorno di domenica?

Chiamato a rimontare essendosi trovato in svantaggio dopo appena 9 minuti, il Bari ha fatto la partita e sia il possesso palla che la supremazia nel computo dei tiri rivela quanto ci sia riuscito. Altri elementi statistici interessanti sono: i padroni di casa hanno fatto più del doppio dei falli; è stata una gara giocata tantissimo sulle fasce, come si evince dalla quantità rilevante di cross prodotti da entrambi i contendenti; il Cagliari ha saputo comunque pungere in avanti; molto bene, per i sardi, il numero dei dribbling vinti, un 13 a 6 che può essere un’ottima indicazione di stato di salute di alcune individualità.

Com’è stato giudicato il lavoro dei due mister? Andiamo a indagarlo attraverso i giudizi presenti su La Gazzetta dello Sport e il Corriere dello Sport.

RANIERI – La testata milanese lo salva col 6: «L’approccio alla partita è perfetto: i suoi attaccano a raffica. Ma nella ripresa la squadra si abbassa troppo». Il Corriere lo rimanda con un 5,5: «Il risultato non lo conforta, la prestazione ancora meno». Adesso per passare in A deve vincere in trasferta, ovvero «inventarsi un capolavoro».

MIGNANI – Stavolta c’è unanimità: il Bari è piaciuto e il suo tecnico merita un 7. Il Corriere sottolinea che in Sardegna la vittoria gli è stata impedita da un mostruoso Radunovic (e infatti il portiere del Cagliari si prende 8,5 per avere compiuto cinque «miracoli». Per la Gazzetta nota di merito è avere inserito Antenucci per il rigore: un ingresso che ha significato il raggiungimento del pareggio grazie alla freddezza di uno specialista.