Episodio molto grave successo in Francia durante Ajaccio-Olympique Marsiglia: un giovane tifoso dell’OM, malato di cancro, è stato aggredito

Bruttisimo episodio accaduto in Francia, durante la partita tra Ajaccio e Olympique Marsiglia. Un bambino di 8 anni, tifoso dell’OM e malato di cancro era stato invitato dal club corso per assistere alla partita e poter incontrare i suoi idoli. Presentatosi però al campo dell’Ajaccio con la maglietta della squadra ospite il ragazzo però è stato aggredito. Di seguito il comunicato dell’Ajaccio, che condanna il gesto, gli esecutori e assicura che gli aggressori saranno denunciati.

«VERGOGNA
Il 25 aprile l’AC Ajaccio ha avuto il piacere di ospitare allo stadio François-Coty l’associazione “Des coccinelles rouges pour Thomas”. Tra i bambini di questa associazione c’era il piccolo Kenzo, malato di cancro. Aveva espresso il suo sogno di incontrare i giocatori dell’Olympique de Marseille, il club della sua città e il suo cuore. Kenzo e la sua famiglia sono stati invitati allo stadio François-Coty su iniziativa del Rotary Club e del presidente di Air Corsica, in modo che il bambino realizzi il suo sogno durante l’incontro ACA-OM di stasera. Il sogno si trasformò rapidamente in un incubo quando Kenzo ei suoi genitori, che arrivavano con i colori dell’Olympique de Marseille, furono vergognosamente maltrattati da persone che irruppero nel loro camerino. Allertata, è intervenuta la sicurezza del locale. Kenzo e la sua famiglia sono stati accuditi dai servizi del club e accompagnati nella zona spogliatoi affinché il bambino potesse realizzare il suo sogno. Queste persone non rappresentano in alcun modo i valori del nostro club e della nostra isola. Anche la stupidità più estrema non può giustificare questi comportamenti! Il club condanna fermamente questi atti indicibili! L’AC Ajaccio farà luce su queste vergognose azioni. Non appena le persone saranno state identificate dai nostri servizi, presenteremo un reclamo contro di loro. L’AC Ajaccio è solidale con il piccolo Kenzo ei suoi genitori».