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Juve, Ceferin duro: «La loro storia doveva finire, sul Barcellona…»
Le parole di Aleksander Ceferin, presidente della UEFA, sul caso giudiziario che sta riguardando la Juventus
Aleksander Ceferin ha parlato al quotidiano sloveno Ekipa del caso Juventus.
JUVE – Non definirei la mia soddisfazione, non avevo bisogno di provare qualcosa del genere. Certo, su molte cose ne so di più rispetto ai normali tifosi: la storia della Juventus doveva finire come è finita perché tutto era sbagliato. Non ho un rapporto di affetto con Agnelli o nessun altro alla Juventus, ma vorrei sottolineare che rispetto ancora la Juventus come club e che ho molto rispetto per tutti e tre i club coinvolti nella Superlega in generale. Sono grandi squadre che racchiudono e rappresentano molto di più dei movimenti dei loro presidenti. Se un club ha un consiglio che prende decisioni sbagliate, non significa mai che io sia contro quel club in quanto tale, tanto meno i suoi tifosi o giocatori. Tuttavia, è interessante notare che dei tre club che si dichiarano i salvatori del calcio, per quanto si apprende dai media, uno è in procedimento penale per risanamento del proprio bilancio, e l’altro per aver trasferito denaro a uno dei i leader nell’organizzazione dell’arbitrato. Vedremo se anche il terzo ha qualcosa. Interessante vedere come salverebbero il calcio… Ogni mio altro commento sarebbe superfluo.
BARCELLONA – Caso Negreira? Non posso commentare direttamente questo per due motivi. In primo luogo, perché abbiamo un comitato disciplinare indipendente incaricato di farlo. E in secondo luogo, perché non ho affrontato la questione in dettaglio. Tuttavia, posso dire qualcosa. Mi sono informato e la situazione è gravissima. È così grave che, secondo me, è uno dei casi più gravi che abbia mai visto nel calcio. A livello di campionato spagnolo, ovviamente, la questione è prescritta e non può avere conseguenze a livello sportivo, mentre il procedimento è in corso a livello della procura civile spagnola. Lo stesso vale per l’Uefa, non c’è niente di prescritto neanche qui.