Hanno Detto
Adani: «Inter fortunata, grande Mkhitaryan»
Non è interamente positiva la valutazione della prestazione dell’Inter da parte di Lele Adani, affidata a La Gazzetta dello Sport.
LA PARTITA – «I nerazzurri hanno speculato sull’1-0 dell’andata e a quel punto devi avere un’applicazione e una determinazione feroci, perché se proponi poco e niente e a livello di baricentro concedi il campo all’avversario, non puoi sbagliare nulla quando te li porti a casa tua. Ma alla fine è andata e in fondo, pur gestendo quasi sempre il pallone, il Porto non ha avuto occasioni clamorose. Però nei 180′ i nerazzurri sono stati fortunati, considerando che anche all’andata la svolta è arrivata dopo l’espulsione di Otavio e che anche l’assenza di Pepe ha pesato».
CALHANOGLU DAVANTI ALLA DIFESA – «Ormai sono due o tre mesi che il campo parla per Calhanoglu, che riesce comunque a proporsi e ad essere pericoloso con il suo tiro, ma al tempo stesso è cresciuto tantissimo sia nell’occupazione degli spazi, tagliando le linee di passaggio, sia nella corsa e nell’interdizione. Ma soprattutto è lievitato Mkhitaryan, diventato ormai titolare per continuità di prestazioni e sostanza. Anche lui sta interpretando il ruolo alla grande»
IL MIGLIORE – «Tutti si sono sacrificati alla grande, ma ci sta una menzione per Darmian che ha fatto grandi chiusure e recuperi, tenendo nell’uno contro uno Galeno malgrado fosse ammonito».
SORTEGGIO – «La premessa è che la cosa più importante sarà l’atteggiamento. L’Inter a Barcellona aveva giocato alla grande. Quanto all’urna, in primis va evitato il City di Haaland, la cui stagione inizia adesso perché è stato preso proprio per fare la differenza in Champions. Real e Bayern sono delle corazzate, quindi restano Benfica e Chelsea. I portoghesi giocano bene e hanno un ottimo attaccante come Gonçalo Ramos, ma hanno perso un uomo chiave come Enzo Fernandez, finito proprio ai Blues che però hanno diversi problemi. Anche se restiamo a livelli altissimi, ma comunque meglio una di queste due che una sfida fratricida. Anche perché questo Napoli in Europa ormai fa paura a tutti».