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Fiorentina, il pagellone di fine anno: Italiano e Amrabat promossi, attacco bocciato
La Fiorentina entra nel 2023 con un misto di dubbi e certezze: da Italiano all’attacco fino al ritorno in Europa. Il futuro è fiducioso
La prima stagione di Vincenzo Italiano sulla panchina della Fiorentina è andata al di sopra delle attese. La squadra viola è tornata in Europa, non dalla porta principale ma dalla porticina della Conference League. Traguardo che mancava a Firenze comunque dal 2017 e che ha ridato lustro a un club che sta lavorando con vista futuro. E il 2023 sarà l’anno di inaugurazione del Viola Park, il più grande e moderno centro sportivo d’Italia.
PROMOSSI – Il lavoro di Italiano è stato eccellente nella prima annata. Squadra rinata e calciatori rivalorizzati, un calcio divertente e offensivo che ha spinto la Fiorentina fino alla Conference League. Poi però giocare ogni tre giorni ha costretto il club toscano a un inizio di stagione molto più complicato del previsto, tanti punti persi in campionato che hanno portato la squadra a navigare a centroclassifica, lontana dalle piazze europee. In Conference è però arrivata la qualificazione e nelle ultime giornate il cambio di modulo di Italiano, rinfrescato in un moderno 4-2-3-1 e la crescita dei giocatori arrivati dal mercato come Barak, Mandragora e in parte Jovic ha aiutato. Un Amrabat da sogno, che ai Mondiali ha vissuto il miglior periodo della carriera, è da 9 in pagella e
BOCCIATI – Dall’addio di Vlahovic in poi la Fiorentina non è però riuscita a riempire l’area di rigore con un centravanti da 15-20 reti. Cabral ha deluso e non poco, con il suo futuro fortemente in bilico e l’opzione prestito che sembra prendere sempre più piede. La crescita, soprattutto fisica dopo due anni complicatissimi, di Jovic è ancora in corso e il club si guarda intorno per il futuro. Serve una certezza che dopo la partenza del serbo non è ancora arrivata. Mugugni a Firenze anche per il mancato riscatto di Torreira, tra i protagonisti della calvalcata europea, anche se le prestazioni super di Amrabat ha fatto in parte dimenticare l’uruguagio. L’attacco e una mancata scelta oculata sul mercato hanno rallentato la crescita dei gigliati, chiamati comunque a una seconda parte di stagione da protagonista.