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Fiorentina, Feltri difende il molestatore della Beccaglia
Vittoria Feltri, con una mossa non molto a sorpresa, prende le difese del tifoso che aveva palpato una giornalista in diretta tv
Trattandosi di Vittorio Feltri sarebbe stato strano il contrario. Il direttore di Libero, in un lungo editoriale, ha preso le difese di Andrea Serrani, il tifoso che durante Empoli-Fiorentina dello scorso anno aveva palpeggiato in diretta Greta Beccaglia e che ora la giustizia ha condannato ad un anno e sei mesi. Di seguito le sue parole.
«Andrea Serrani percorrendo un tratto di strada adiacente all’impianto sportivo, si imbatte in una bella cronista televisiva che sta commentando l’incontro calcistico, e non resiste alla tentazione di allungare la mano e di toccarle fugacemente il deretano. Non l’avesse mai fatto. La ragazza strilla come fosse stata colpita dalla bomba atomica e non si limita a protestare. Denuncia l’incauto palpatore, quasi fosse stata vittima di uno stupratore.
L’uomo è stato giudicato quale delinquente e i magistrati lo hanno condannato a un anno e mezzo di reclusione; non solo, egli dovrà versare 10 mila euro alla signorina, Greta Beccaglia, e una somma identica all’Ordine dei giornalisti, dato che il culo sfiorato dalle dita di Serrani appartiene ad una iscritta alla corporazione dei pennaioli.
Una sentenza così assurda credo sia l’unica emessa dalla magistratura…Mi auguro che lo sventurato che si è imbattuto nei delicatissimi glutei della cronista scontrosa abbia diritto a un processo d’appello che valuti la questione per quello che è, una stupidaggine degna di una risata e non certo della galera.
Per questo propongo…di aiutare il colpevole di nulla a difendersi, raccogliendo i ventimila euro che ora è costretto a versare per la rapida violazione di una chiappa. Personalmente do volentieri inizio alla colletta versando 1000 euro a suo favore, sperando che altre persone perbene partecipino alla sottoscrizione che dimostrerebbe plasticamente il pressappochismo della nostra giustizia comica. Alla collega palpata siamo pronti a regalare un paio di mutande di ghisa».