Hanno Detto
Brasile, Taffarel: «In Qatar noi tra i favoriti. Pasadena e Baggio: vi racconto»
Claudio Taffarel, ex portiere brasiliano e ora preparatore della Nazionale carioca, ha parlato in vista del prossimo Mondiale
Claudio Taffarel ha parlato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport verso Qatar 2022.
PASADENA ’94 – «Conoscevo la grandezza di Baggio, quanto fosse bravo a calciare i rigori, ma un attimo prima del tiro sono stato preso dalla certezza che saremmo diventati campioni del mondo. Non sapevo se glielo avrei parato o se lui l’avrebbe sbagliato, ma in quel momento ero sicuro che avremmo vinto il Mondiale. Sono molto religioso e credente, non so se sia stato Dio a illuminarmi. So che è successo, Baggio tirò il pallone in cielo e noi alzammo la Coppa».
MAI RIVISTO BAGGIO – «No e mi dispiace. Vorrei incontrarlo in amicizia per scambiare le nostre sensazioni e per chiedergli se lui cambiò la direzione del tiro perché vide un mio movimento dall’altra parte».
SESTO MONDIALE – «Abbiamo molte chance, vedo un gruppo compatto, che sa che
cosa deve fare per vincere. Nel 2018 in Russia ci mancò qualcosa, oggi siamo a posto. Abbiamo
un grande potere offensivo, Neymar e tanti attaccanti giovani forti, e un blocco difensivo molto buono, subiamo pochissimi gol. L’altro giorno il c.t. Tite ha mostrato al gruppo un video sulle cifre della sua gestione, numeri bellissimi che danno fiducia».
RIVALI – «Francia e Argentina. Poi Germania, Inghilterra, Portogallo e Belgio. Manca l’Italia e mi dispiace tantissimo, ho lavorato con Mancini al Galatasaray in Turchia: con Roberto, con Lombardo, Salsano e gli altri dello staff, tutti amici. I campioni d’Europa fuori dal Mondiale, è incredibile».
ITALIA A CASA – «Un altro mistero. Jorginho dal dischetto è bravissimo, però la Svizzera in porta ha Sommer, un fenomeno sui rigori perché prima del tiro muove il corpo senza perdere il bilanciamento e induce all’errore. Sarà nostro avversario nel girone, con Serbia e Camerun, un gruppo tosto».