Hanno Detto
Roma, Delvecchio: «Dybala lo accosterei a Montella. Abraham fortissimo»
L’ex attaccante della Roma Delvecchio ha parlato della squadra giallorossa in vista della prossima stagione
Marco Delvecchio, storico ex attaccante della Roma, in una intervista a Il Messaggero ha parlato della squadra giallorossa in vista della prossima stagione.
DYBALA COME BATISTUTA – «Come tipo di acquisto forse un po’ lo ricorda, ma come caratteristiche direi che parliamo di due calciatori diversi. Paulo lo accosterei più aMontella. Gabriel non fu l’unico acquisto decisivo in quella stagione, un solo uomo non poteva bastare per fare il salto verso lo scudetto. Non dimentichiamo che con lui arrivarono Emerson e Samuel, oltre a Lupatelli, Zebina, Guigou e magari ne dimentico pure qualcuno».
BATISTUTA – «Era veramente incredibile, un vero professionista arrivava un’ora prima al campo e se ne andava un’ora dopo tutti gli altri, una forza della natura e lo metto al primo posto fra gli attaccanti. Fece un girone di andata eccezionale, ma non va dimenticato l’apporto di Montella nel girone di ritorno. E poi Totti. Tutti insomma, anche il sottoscritto (ride)».
ABRAHAM – «Se mi piace? Moltissimo, è forte e può crescere ancora tanto, ha dei margini incredibili. Non pensavo facesse così tanti gol al primo anno, è stata una bella sorpresa. Non è facile per un giocatore che arriva da un’altra realtà, anche a livello tattico, adattarsi in fretta e invece lui è stato bravissimo e sta mettendo insieme numeri importanti. La Roma in attacco è in buone mani».
ZANIOLO DEVE RESTARE – «Sì, che fa va via proprio sul più bello? Roma non si lascia a cuor leggero».
MOURINHO COME CAPELLO – «Intanto spero che il percorso romano sia lo stesso, visto che Capello in due anni ha vinto lo scudetto e José è alla seconda stagione. Allenatori così carismatici e vincenti hanno sempre qualcosa in comune. Però va dato loro tempo, anche noi con Capello non abbiamo vinto subito, il primo anno non andò benissimo, mentre la Roma di Mourinho una coppa europea l’ha vinta. Ma lui era una garanzia come lo è Mourinho adesso».