Hanno Detto
Inter, Marotta: «Lukaku pista percorribile, ma ci sono difficoltà»
Il dirigente dell’Inter Marotta ha parlato della trattativa per il ritorno di Lukaku e del calciomercato nerazzurro in generale
Il dirigente dell’Inter Beppe Marotta, ai microfoni di Radio Anch’Io lo Sport, ha parlato della trattativa per il ritorno di Romelu Lukaku e del calciomercato nerazzurro in generale.
LUKAKU – «Posso dire che oggi non sarà il giorno dell’annuncio di Lukaku. Io, Ausilio e Baccin abbiamo il dovere di costruire una squadra competitiva nel rispetto della sostenibilità del nostro club. Da qui si intrecciano sondaggi e trattative. Dobbiamo avere l’ambizione di tentare tutte le strade, senza avere paura di non arrivare all’obiettivo. La pista Lukaku è percorribile ma ci sono delle difficoltà e vedremo come andrà».
ADDIO LAUTARO – «La società ha un business plan e bisogna chiudere in attivo la campagna trasferimenti ma vogliamo mantenere una squadra forte e competitiva. Riteniamo che Lautaro sia un elemento indispensabile per i nostri obiettivi».
RINNOVO CALCIO ITALIANO – «Credo che si inizierà presto, dobbiamo eliminare la litigiosità e i contrasti tra Federazione e Lega. Servono nuove forme di ricavo, i diritti tv devono essere valorizzati attraverso promozione e vendita, soprattutto all’estero. Abbiamo meno ricavi rispetto a Spagna e Inghilterra. Si parla di Media Company, sono d’accordo ma dobbiamo capire bene come fare. Manca la cassa, questa è la cosa più importante. Poi devono essere rivisti i campionati, magari introducendo il semi professionismo. Serve poi l’investimento delle infrastrutture, gli stati hanno una vita media di 63 anni e negli ultimi anni ne sono stati fatti solo due».
SKRINIAR-PSG – «Secondo me questo è un mercato dove è più difficile sostituire un attaccante che un difensore. Quello sarà il settore dove saremo costretti ad agire. Stiamo ipotizzando alternative valide nel caso in cui qualcuno dovesse partire. Bremer è un giocatore che farebbe comodo a tantissime squadre di vertice, è un giocatore sul quale sono poste tutte le nostre attenzioni».
GNONTO ALL’INTER E POI ALL’ESTERO – «Questa è una denuncia che faccio in modo concreto. In Italia dal punto di vista normativo è mancato l’apprendistato. Ora siamo arrivati a questa conquista e i nostri giocatori che alleviamo adesso non hanno la facoltà di andare all’estero in modo unilaterale e incontrollabile».