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Tonali: «Quando vinci cambia tutto, momenti vissuti già da tifoso»
Sandro Tonali ha rilasciato una lunga intervista a Dazn poco prima della parata cittadina di lunedì. Le sue parole
Sandro Tonali ha rilasciato una lunga intervista a Dazn poco prima della parata cittadina di lunedì. Ecco le sue dichirazioni:
Sull’attaccamento alla maglia: «È molto alto, quando vinci cambia tutto. A Reggio Emilia c’erano tanti tifosi, ma abbiamo capito quello che avevamo fatto solo quando siamo tornati a Milano. Da tifoso ho già vissuto questi momenti, nel 2011 avevo aspettato la squadra e quindi so cosa vuol dire. Sono grandi emozioni che non capitano spesso. Non ho voluto fare video, ma ho deciso di vivere questi momenti e me li terrò sempre con me»
Sul messaggio più bello ricevuto: «Ne ho ricevuti tanti. Mia nonna è venuta a vedermi contro l’Atalanta, è quello il messaggio più bello. Pensavo mi dicesse di no visto il caldo che fa e invece mi ha detto subito di sì. Mi ha fatto davvero felice»
Su Ibrahimovic: «Anche quando non gioca resta in piedi tutto il tempo in panchina per sostenerci. E’ qualcosa di sicuro. Dopo la partita contro il Sassuolo, ci ha preso come i suoi figli, ci ha parlato e ci ha fatto ripercorrere tutto quello che abbiamo fatto negli ultimi due anni e mezzo. Spero continui a giocare, è importante averlo al nostro fianco. Lui alza tanto il livello in allenamento e non vuole mai perdere nemmeno le partitelle. Vi svelo un segreto: nelle ultime settimane, la squadra titolare non ha mai vinto una partitella».
Su Florenzi: «Ci ha dato un’energia in più, è uno che non si spegne mai. Lui, come Ibra, Kjaer e Giroud, ci ha parlato tanto prima delle partite. Nelle ultime gare, soprattutto, ci hanno aiutato tanto»
Sul paragone con De Rossi: «Mi fa piacere essere paragonato a lui. Tra quelli ancora in attività mi piace molto a Thiago Alcantara. Sa sempre cosa fare e trova giocate che gli altri non vedono»
Sul gruppo: «È stato un mix perfetto. L’anno scorso ci siamo studiati e abbiamo lavorato per diventare quelli di quest’anno. C’è un bel mix tra giocatori esperti e giovani. E sono stati importanti anche come si sono adattati quei giocatori che arrivavano dall’estero come Kalulu e Tomori. Sono arrivati in punta di piedi, sono due grandi professionisti oltre ad essere due brave persone. Maignan lavora dalla mattina alla sera, ha una voglia di migliorarsi allucinante. Arriva sempre prima a Milanello. La prima volta che l’ho visto ho detto, “questo è enorme”. Tanti ragazzi ti hanno fatto capire che c’era tanta voglia di vincere»
Vi sentivate i più forti a inizio anno?: «Sapevamo che lo scorso anno c’era una squadra più forte di noi, senza dubbio e che sarebbe stato difficile vincere. Penso che quest’anno non eravamo la squadra più forte del campionato, ma abbiamo dimostrato di poter fare qualsiasi cosa insieme. Penso che l’Inter, a livello di rosa, era la più forte. Ma noi abbiamo messo in campo tutto quello che ci ha permesso di diventare la squadra più forte del campionato»
Su Donnarumma: «Mi ha scritto, ci sentiamo spesso anche perché ci vediamo spesso in nazionale. Io spero che abbia vissuto bene questa vittoria. Sono felice per lui per il fatto che sia andato in una realtà diversa dal Milan, ma che gli ha dato la possibilità di vincere qualcosa d’importante e subito. Qui, come sappiamo tutti, c’era un percorso da fare e lo stiamo facendo come si è visto da quando sono arrivati Pioli e Ibra, mattoncino dopo mattoncino. Un portiere forte come lui deve pensare a divertirsi e a nient’altro».
Il miglior giocatore della stagione del Milan: «Leao, perché è il giocatore che nei momenti di difficoltà, ci ha fatto vincere diverse partite. Quando lui parte, sai che la palla ti arriva. Al massimo sbagli tu»
La partita chiave della stagione: «Penso che il derby di ritorno ci abbia dato una spinta in più»
Sui derby degli ultimi anni: «Non c’è più quell’assedio, non c’è più quella paura del derby e dovevi credere nell’occasione per vincere. Ce la giochiamo ad armi pari perché abbiamo capito di esser forti»