Calcio italiano
Calcagno: «almeno 12 o 13 ragazzi dal vivaio nelle liste delle squadre»
Le parole del presidente dell’AIC in seguito all’Assemblea dell’Associazione, e si è parlato di giovani e squadre B
Umberto Calcagno, presidente dell’AIC è intervenuto in conferenza stampa a seguito dell’Assemblea tenutasi a Milano e ha commentato la situazione sui vivai e le squadre B.
«In questi anni abbiamo molto parlato delle seconde squadre, dispiace sia stata solo la Juventus a dare vita a un progetto reale. Dubito che anche l’anno prossimo la situazione cambia perché nessun altro club ci ha chiesto di approfondire il tema. Ovviamente c’è ancora tempo e spero nasceranno delle interlocuzioni. Si è anche discusso delle liste di Serie A e Serie B. Oggi il regolamento prevede che in 4 debbano provenire dal settore giovanile, noi stiamo lavorando perché diventino 12-13. Quantomeno quelli cresciuti in Italia, allineandoci così alle normative europee. Dopo l’esclusione dal Mondiale in Russia avevamo notato una sensibilità maggiore rispetto ai giovani italiani da parte delle nostre società, salvo poi tornare indietro nuovamente. Udinese e Bologna schierano sempre un undici senza calciatori selezionabili, siamo di fronte a una norma che discrimina i calciatori che competono già in Italia».