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Bergomi: «Italia? Peggio di cinque anni fa. Per ripartire ci sarebbero da dire tante cose»
Beppe Bergomi, ex calciatore e opinionista di Sky, ha parlato ai microfoni del Corriere dello Sport sulla situazione dell’Italia
Beppe Bergomi, ex calciatore dell’Inter e opinionista di Sky, ha parlato ai microfoni del Corriere dello Sport sulla situazione dell’Italia. Le sue dichiarazioni:
ITALIA – «Credo che la squadra abbia vissuto questi playoff come un’ingiustizia e di colpo si è ritrovato sotto pressione. Questa eliminazione è peggiore rispetto a cinque anni fa, due situazioni diverse perché la scorsa volta ai gironi avevamo contro la Spagna e ai playoff la Svezia».
MANCINI – «Il calcio è crudele. Mi dispiace per lui che è un amico, ma come si è preso gli elogi dopo luglio, è normale si prenda le critiche ora. Se lui ha voglia di ripartire e prendersi una rivincita allora sì deve restare, ma la risposta può darla solo lui».
POST MANCINI – «Dovesse decidere di abbandonare l’Italia ci sono tanti nomi in ballo. Ranieri sarebbe un ottimo selezionatore, De Zerbi darebbe continuità allo stile di Mancini, ma io punterei su Gattuso. Ci vuole uno con la sua carica e la sua esperienza per ripartire».
RIPARTIRE – «Dobbiamo ripartire da Berardi, Verratti e Barella poi oltre a loro anche Scamacca, Frattesi, Tonali, Raspadori, Spinazzola, Calabria e Mancini. Credo anche che alcuni senatori come Bonucci, Chiellini, Insigne e anche Immobile potrebbero dire stop alla Nazionale».
DONNARUMMA – «La vita è fatta di scelte anche se non capirò mai chi lascia Inter, Milan, Juve o Napoli. Detto questo noi dobbiamo difendere Gigio perché ci ha fatto vincere l’Europeo e perché è un grande portiere».
CALCIO ITALIANO – «Qua da dire ci sarebbero tante cose a partire dai vivai dove si pensa ai risultati e non a crescere i talenti. Ci sono troppi stranieri e gli italiani giocano poco. Ha ragione Nicolato a lamentarsi. Il rapporto tra Figc e Lega è conflittuale. Ci giochiamo i Mondiali e non siamo stati capaci di fermare il campionato. A parole tutti piace la Nazionale ma rispetto al passato interessa molto meno».
QATAR 2022 – «Sarà un Mondiale triste senza Italia. Un’intera generazione di nostri giocatori si perderà il Mondiale. Dal 2014 al 2026 c’è un abisso, non voglio pensarci».