Editoriale
Roma Lazio, Mourinho come ai vecchi tempi: provoca e conquista
Il derby Roma Lazio ci restituisce un’immagine vincente di José Mourinho, nuovo re della Capitale dopo il trionfo su Maurizio Sarri
Un Roma Lazio a senso unico ha caratterizzato la domenica della Serie A che ha al contempo confermato la veemente risalita della Juve e regalato la meravigliosa favola di Moustapha Cisse, ennesima scoperta della Dea e di Gasperini.
Ma la copertina è inevitabilmente per Josè Mourinho, salito a bordo della DeLorean e tornato indietro nel tempo di un decennio buono. Ovvero agli anni in cui il portoghese era universalmente riconosciuto tra i migliori al mondo e l’appellativo di Special One spopolava.
Dopo gli schiaffoni di fine settembre, la sponda giallorossa del Tevere si risveglia sorridente e inebriata da un risultato rotondo quanto inatteso nelle proporzioni. L’uragano Abraham e il piede vellutato di Pellegrini le chiavi di un successo che rilancia in pieno le speranze romaniste.
E soprattutto l’amore per il vate di Setubal, troppo spesso soggetto ad alti e bassi nella sua stagione di ritorno in Italia. Un trionfo che ha messo a nudo le debolezze della Lazio, ancora incompiuta nel percorso di maturazione e irretita dalla strategia dei rivali.
Perché la settimana del derby è stata animata anche da scaramucce e frecciatine, con Mourinho tornato a esibirsi nella specialità della casa: la provocazione. Le dichiarazioni post Vitesse e quella battuta sulla sigaretta di Sarri e dei calciatori biancocelesti ha rinverdito la ricca tradizione delle sue geniali sparate. E dopo l’istigazione, ecco la conquista. Proprio come ai vecchi tempi.