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Genoa, Amiri: «Credo fermamente in questa squadra, due-tre vittorie per la salvezza»
Il trequartista del Genoa Amiri ha parlato dei suoi primi mesi in rossoblù
Nadiem Amiri, trequartista arrivato al Genoa a gennaio, in una intervista a La Gazzetta dello Sport ha parlato dei suoi primi mesi in rossoblù.
SCELTA POCO COMPRENSIBILE – «Tutt’altro. Conoscevo bene Johannes Spors, siamo stati insieme all’Hoffenheim, e sapevo che qui avrei avuto la possibilità di giocare di più».
SALVEZZA – «Ora diventa decisiva la gara con l’Empoli, poi sarà importante non subire più sconfitte e cercare di piazzare qualche altro successo. Ci servono due o tre vittorie per ripartire, continuo fermamente a credere che questa squadra possa rimanere in Serie A. Non penso al futuro, ma una cosa posso dirla: il Genoa nulla c’entra con la Serie B».
EMOZIONE MARASSI – «Vesto la maglia del più antico club italiano. Non credo che serva aggiungere altro. Non è stato un inizio semplice, un virus mi ha frenato impedendomi di giocare con continuità, ma ora sto bene e sono pronto a fare la mia parte. Con l’Inter l’atmosfera a Marassi era splendida. Dallo spogliatoio ho scritto ai miei genitori ed a mio fratello, spiegando che speravo di entrare presto in campo… E quando è successo, è stata roba da pelle d’oca. Intanto ho iniziato a studiare l’italiano. Il mio amico Calhanoglu mi ha aiutato con la lingua a trovare a casa».
NAZIONALE – «Il mio sogno è quello di tornare nella nazionale tedesca, ma so benissimo che in questo momento la concorrenza è molto ampia e forte. Farò però il possibile per giocare tanto nel Genoa. Ora, dico la verità, sono focalizzato esclusivamente su queste ultime undici partite di campionato con il Genoa e tutto il resto verrà dopo».
INSERIMENTO CON BLESSIN – «Sì, è stato importante, anche perché non parlo ancora la vostra lingua, il mio inglese non è perfetto e avere un allenatore e uno staff che parlano tedesco per me è stato ed è ancora oggi un grande aiuto».