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Conferenza stampa Mihajlovic: «La guerra non può essere l’unico mezzo per risolvere i problemi»
Sinisa Mihajlovic, allenatore del Bologna, ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida di domani contro la Salernitana
Sinisa Mihajlovic, allenatore del Bologna, ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida di domani contro la Salernitana. Le sue parole:
SALERNITANA – «Settimana scorsa ho detto che guardo sempre il lato positivo delle cose e ora non posso che confermarmi. Rimango positivo, come sono sempre stato, sapendo che andiamo a giocare in una città stupenda come Salerno, dove Sabatini ha fatto un lavoro stupendo. Spero si salvino vincendo tutte le partite partendo però dalla prossima gara e non da quella di domani. Faranno di tutto per portare a casa il risultato in un ambiente caldo a cui non siamo più abituati a causa della pandemia. Dobbiamo essere bravi a rimanere calmi e concentrati. Noi stiamo uscendo da una situazione difficile e dobbiamo confermarci. Abbiamo meno tempo per preparare la partita ma quando si vince l’entusiasmo fa crescere la fiducia. Sappiamo di poterli mettere in difficoltà».
SPEZIA – «Molti si soffermano sul risultato, ma è più importante la mentalità in cui ci si arriva. Non è stato facile, ma siamo riusciti a ritornare a fare quello che facevamo prima e in questo senso i ragazzi sono stati bravi. Colgo poi l’occasione per ringraziare i tifosi, che ci hanno aiutato tanto. Hanno fatto capire a noi e ai giocatori che sono con noi, ci hanno supportato il giorno prima della partita e durante tutta la partita. E’ stato utile anche il confronto costruttivo che c’era stato in settimana con altri tifosi che ha stimolato i ragazzi. I tifosi ci hanno trasmesso coraggio».
ARNAUTOVIC E BARROW – «Sta bene e si allena bene. Ha fato due gol e mi aspetto che continui così. Barrow invece ha preso le botte, cosa positiva perché vuol dire che sei forte e ti danno le botte per fermarti».
BINKS – «Se uno si allena bene e si comporta bene in preparazione, non mi sorprende che faccia bene in partita».
NICOLA – «Io non mi sento solo uno che fa le scintille, mi sento un allenatore molto più completo. Io sono uno che cerca di instaurare un buon rapporto con i giocatori, che sono liberi di fare tutto quello che dico io. Qui ma non solo ho sempre avuto un bellissimo rapporto con i giocatori. Anche Nicola è un allenatore di carattere, io però posso parlare per me».
AMBIZIONE – «Sono ambizioso, sono fatto così, però non sono nemmeno sprovveduto. Cerco di capire i momenti e di adattarmi. Dopo la malattia sono cambiato dal punto di vista riflessivo, anche se ogni tanto esce quell’ignoranza».
GUERRA – «Quando la guerra si fa tra i ricchi sono i poveri a morire, una delle frasi che ho letto e che mi è rimasta impressa. Non deve essere l’unico mezzo per risolvere i problemi. Ricordo quando c’era la guerra nel mio paese, vincevo la Coppa dei Campioni e c’era la guerra, quando ho vinto il campionato con la Lazio bombardavano il mio paese. Quello che mi ha dato fastidio è che quando c’è una novità, una guerra, se ne parla tutti i giorni, ma spesso succedere che dopo un mese finisce per non parlarsene più. Tutti dobbiamo cercare di dare un contributo, e sperare che sia una cosa che finisca presto, perché è una cosa più grande di noi».