Editoriale
Serie A nella bufera: un anno dopo senza regole, credibilità e uniformità
Una giornata di ordinaria follia in Serie A, nella morsa del covid: molte le gare che non si giocheranno, pronto il nuovo protocollo
Definirsi profeti è fuori luogo, anche perché nulla era più logico e preventivabile di quel che sta avvenendo nelle ultime ore in Serie A. L’incedere inesorabile dei contagi ha guadagnato ritmo e pericolosità al punto da esplodere prepotentemente e mettere a nudo le enormi lacune di Federazione e Lega.
Se avete una sensazione di deja-vu, beh, difficile darvi torto. E dire che il caso di Juventus-Napoli dello scorso campionato è lontano più di un anno. Mentre la più recente situazione legata a Udinese-Salernitana era stata il primo campanello d’allarme di quel che si stava per materializzare.
Facciamo un po’ d’ordine, o quantomeno proviamoci. Quattro le gare che non si giocheranno con ragionevole certezza. Torino e Udinese bloccate dalle rispettive ASL e dunque impossibilitate a muoversi verso Bergamo e Firenze. Salernitana e Bologna messe in quarantena pur dovendo affrontare partite casalinghe, ma con più di qualche dubbio ancora nell’aria considerando l’assurdità per Venezia e Inter di aver già intrapreso il viaggio.
A forte rischio la solita Juve–Napoli, con l’incredibile vicenda legata a Zielinksi, Lobotka e Rrahmani. L’ASL 2 ne ordina l’isolamento quando già la squadra è in volo, salvo poi scoprire che i “motivi di lavoro” potrebbero essere una scappatoia per averli in campo. E sul chi va là c’è anche Milan-Roma dopo le tre positività rossonere che puzzano di focolaio, senza considerare Spezia-Verona con gli scaligeri già in Liguria pur avendo quasi una decina di contagiati, di fatto più di chiunque altro o giù di lì.
Il tutto con l’ormai consueta pantomima di squadre che dovranno recarsi comunque allo stadio, attendere 45 minuti insieme ai direttori di gara e poi subire il verdetto del Giudice Sportivo. Che con le nuove regole e la battaglia all’orizzonte tra Lega Serie A (pronta addirittura a ricorrere al TAR contro i provvedimenti che non terranno conto del decreto del 30 dicembre) e ASL potrebbe addirittura condurre a qualche 0-3 a tavolino reale e definitivo, in controtendenza con il passato.
Ma il problema, evidentemente, è un altro: la mancanza di credibilità e uniformità di questa Serie A. Fino a oggi oltretutto senza un protocollo, rimesso in piedi dal Consiglio Straordinario di Lega che adeguerà le nostre regole a quelle UEFA. Dunque si dovrà giocare con almeno 13 giocatori (di cui almeno un portiere) a disposizione. Non era il caso di pensarci prima?