Calcio Estero
PSG, Mbappé: «In estate sarei andato solo al Real Madrid. Con Messi bisogna sacrificarsi»
L’attaccante del PSG Kylian Mbappé parla del suo futuro e di cosa vuol dire avere Messi in squadra
Kylian Mbappé, in una lunga intervista a L’Equipe, ha parlato della sua voglia di andar via dal PSG, del Real Madrid e di cosa voglia dire avere in squadra uno come Leo Messi.
REAL MADRID – «Il club ha deciso di non vendermi e sembrava buono con me. Se fossi andato via in estate sarebbe stato solo al Madrid. Ora in nessun momento della stagione mi comporterò male pensando che non mi hanno lasciato andare. Ho troppo rispetto per il PSG».
FUTURO – «L’ho comunicato presto per evitare di andarmene da svincolato e fare in modo che tutti ci trovassero il giusto tornaconto. Non volevo andare allo scontro, sarebbe stato ingrato. E l’arrivo di Messi non mi ha fatto cambiare idea, perché era una decisione frutto di una lunga riflessione. Avrei lasciato il Psg solo per andare al Real Madrid che ha fatto un’offerta. Pensavo di aver concluso la mia avventura, volevo scoprire altro. Andarmene era la cosa più logica per me. Ma sono rimasto e sono veramente contento. Ma da un paio di mesi non parliamo più di rinnovo. Conosco a sufficienza il mondo del calcio per sapere che la verità di ieri non è quella di oggi o di domani. Se mi avessero detto che sarebbe arrivato Messi non ci avrei creduto. Quindi non sai mai cosa può succedere. Comunque siamo lontani da un rinnovo, visto che ho chiesto di andarmene. Sarebbe ipocrita. L’ambizione estiva era di andarmene, ma ormai il mio futuro non è più una priorità. Ho già sprecato troppe energie».
MESI – «Il club ha fatto un mercato super, colmando molte lacune. Abbiamo una squadra molto competitiva e siamo ormai pronti a batterci per ogni obiettivo. Siamo tutti contenti. Abbiamo Messi e pure altri grandi giocatori. E ho sempre detto che voglio giocare con grandi giocatori, quindi non posso dire di non essere stato accontentato. Adesso spetta a noi fare in modo che il collettivo funzioni. Anche sacrificandosi. Quando hai Messi in squadra bisogna fare qualche sacrificio. C’è una gerarchia: non c’è problema se c’è da correre quando lui cammina. Si tratta di Messi!».
LITIGIO CON NEYMAR – «E’ vero gli ho dato del barbone perché non mi ha fatto un passaggio. Ma sono cose succedono. Quando ho visto però come si è trasformata la cosa a livello mediatico, gli ho parlato subito. Non è la prima volta che capita, ma non c’è nessun rancore. Ammiro Neymar come uomo e giocatore».
BATTIBECCO CON GIROUD – «C’è stato una reazione in pubblico (in conferenza stampa, ndr) perché la cosa è iniziata in modo pubblico. Sul momento ero davvero arrabbiato, ma in un paio di giorni è passato tutto. Con Olivier non c’è alcun problema, spero gli vada tutto bene al Milan, ho visto che ha iniziato bene. E spero torni in nazionale per battere il record di gol di Henry».