Genoa, Preziosi: «Il calcio è un'azienda, il futuro del club è blindato. Contestazioni? Non posso piacere a tutti» - Calcio News 24
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Genoa, Preziosi: «Il calcio è un’azienda, il futuro del club è blindato. Contestazioni? Non posso piacere a tutti»

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Enrico Preziosi, ex presidente del Genoa, ha parlato in merito ad alcuni temi di attualità del mondo rossoblu e non solo

Intervistato dai microfoni di Radio Anch’io lo Sport, l’ex presidente del Genoa Enrico Preziosi ha parlato della situazione del club rossoblu e non solo:

777 PARTNERS – «Sono persone giovani che hanno fatto investimenti in tutto il mondo e per questo sono elementi affidabili. Erano tre anni che cercavo chi potesse dare un futuro al Genoa. Questa è una società di tutto rispetto e credo che tutto sommato il futuro del Genoa sia blindato».

RUOLO – «Chi ha comprato il 100% delle azioni ha il diritto e il dovere di decidere le attività legate al mondo del calcio. Per contrattualistica ho un posto nel board, che non vuol dire potere decisionale ma una delega per alcune attività».

PROGRAMMA – «Finita l’era dei presidenti mecenati, il calcio ora è un’azienda. Qualche volta dovranno fare conto con il sistema italiano e tutte le sue regole, ma penso strutturino con stadio di proprietà, attività di aggregrazione che porteranno ad un bilancio in positivo, ma anche valorizzare il club per poi in futuro venderlo a qualcun altro. Sempre stato cos»ì.

FONDI – «In Lega siamo un popolo avverso a lavorare insieme. E’ meno complicato lavorare con gli azionisti di un club. Ci sono 20 squadre con idee diverse».

PASSIONE – «Il calcio inculca passione. Ho visto entusiasmo ed eccitazione attorno al Genoa. Non si può non pensare della passione dei tifosi, ma è anche su questo che loro contano, il fatto che la passione induca i supporter a fare altro per la squadra portando altri vantaggi economici».

LOTTA AL RAZZISMO – «Inutile parlarne, la Federazione ha messo in atto attività per far ciò che non accada. Gli stupidi esistono sempre, e questo non è accettabile».

DUBBI SUGLI AMERICANI – «Vedono un business e sono imprenditori. Il calcio è visto come il futuro dell’intrattenimento e quindi lasciamoli investire se sono sani. Mi sembra abbiano anche passione. Ma non si può parlare ora. Commisso dopo un anno di tribolazione sta assicurando un futuro importante alla Fiorentina. Aspettiamo, ma ci sono le premsse per fare meglio».

CONTESTAZIONI – «Presi il Genoa in Serie C, investendo tanto e prendendolo senza alcun problema. Il calcio è difficile, a volte manca il supporto dei tifosi perchè si aspettano di più di quello che si può fare. Ho fatto qualche errore, ma anche qualcosa di buono. Si poteva sicuramente fare di più, ma questo lo rimandiamo alla storia. Si poteva fare anche peggio, credo di aver lasciato la squadra in mani sicure e mi interessa questo. Non posso piacere a tutti e spero che chi è arrivato dia soddisfazioni».

ACQUISTO SALERNITANA – «Sono uscito dal calcio e non entrerò più. Ho già dato. Non farò mai più nulla, è un dato certo».

DAZN – «Non erano preparati per dare un servizio ai telespettatori. Un peccato che Sky sia stato fatto fuori, perchè è un segnale semplice e leggibile. Loro devono investire ancora. E’ un peccato perchè chi paga qualche domanda se la fa. Spero trovino soluzioni il prima possibile per dare un segnale decente agli spettatori. Io sono a favore di Sky, una collaborazione sarebbe stata opportuna».

LEGA ALTERNATIVA – «Non credo venga creata. Il mondo del calcio in Europa è governato da un’ente che rappresenta tutte le società. Dovrebbero esserci in tutta Europa solo americani per far si che succeda. Non incideranno su questo ma miglioreranno cosa devono migliorare».

NAPOLI – «Mi auguro sia il loro anno, ne sono stato tifoso come del Genoa. Sono felice che quest’anno sia cominciato con sei successi. Con l’entusiasmo e le capacità hanno tutti gli ingredienti per raggiungere questo sogno. Spero per loro e dico anche “Forza Napoli!”».

ALLENATORI ESONERATI – «A volte il calcio è fatto di ansie, di paure e poca razionalità che accompagnano persone come noi. Non ho avuto molta fortuna con gli allenatori, ma quando ne ho trovato uno ha fatto nove anni e molti se ne dimenticano. Quando si è convinti di un certo tipo di lavoro è difficile lasciarsi e così è stato con Gasperini. Altre volte sono stato avventato, ci stanno le critiche».

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