2009
Longo: “Avrei proseguito con Malesani, su Bagni…”
Intervista di Ugo Mencherini e Vittorio Longo Vaschetto all’ex direttore sportivo del Bologna Carmine Longo nel corso della trasmissione “Tempi Supplementari” (Telecentro-OdeonTv):
Come si spiega questo tracollo del Bologna? Ieri lo 0-4 in casa, contro il Bari, è stato indecoroso anche secondo lei?
Dovrei essere nel Bologna per esprimere un giudizio obiettivo. Non so cosa sia successo negli ultimi giorni: evidentemente avranno fatto baldoria.
Perchè la squadra ha fatto così pochi punti nelle ultime 10 partite?
La squadra, dopo Lecce (a 8 giornate dal termine), aveva 43 punti effettivi. Nelle ultime 8 partite, anche facendo il 30% dei punti, si sarebbe arrivato a 49-50. Io non so spiegarmi il perchè; quando non condividevo il comportamento della società , me ne sono andato. Non ho fatto più pressione nè su allenatore nè sul gruppo e mi sono messo da parte. Sicuramente la mente dei giocatori era rivolta altrove, ovvero (dopo il raggiungimento dei 40 punti) alla prossima stagione, ai contratti, alle vacanze.
Ci vuole un’altra tipologia di dirigenti. Quando dicevo che i contratti andavano fatti a salvezza ottenuta, verosimilmente a fine aprile o inizio maggio, il motivo era dare una carica nervosa a giocatori e tecnico. Si sono messi, però, a fare contratti con le conseguenze del caso. Questa squadra ha patito moltissimo fino al 10 aprile e vedere vanificata l’immagine dei giocatori è bruttissimo, credetemi.
Lei avrebbe rinnovato il contratto a Di Vaio?
Io non avrei rinnovato nessuno. Ne avrei parlato a salvezza acquisita (la settimana prima della partita col Bari). Non si può falsare il campionato: quando si fanno prestazioni indecenti come quella di ieri (o contro il Brescia), e parlo di prestazione non solo di risultato, non va bene. Hanno ragione i giocatori che si sono arrabbiati per la questione relativa ai rinnovi contrattuali.
Ha letto o visto in settimana l’intervista a Zanetti?
No. Mi è arrivato solo qualche riverbero.
Qual è il suo domani?
Non lo so, ho tanti impegni. Quando faccio calcio lo faccio 24 ore su 24; ora mi sembra che il tempo non passi mai.
Qual è il male attuale dell’attuale Bologna?
Troppe persone parlano a sproposito. Nessuno sa stare al proprio posto. Da esterno dico: hanno ingaggiato 6-7 dirigenti e nessun calciatore. E’ possibile?
Qual è la causa principale per cui lei non lavora più a Bologna? Ci sono stati problemi con Consorte?
Ho conosciuto l’ingegnere brevemente: lui non mi ha mai chiesto nulla, io nemmeno. So benissimo che era lui a “tessere le fila”. Penso che Consorte non possa bypassare tutto e tutti. Durante il mio operato non sono mai stato chiamato a relazionarlo, tranne una volta, quando Pavignani si espresse ad una TV locale dicendo: “Longo è pro tempore”. Avendo l’ex presidente, fatto una gaffe notevole, Consorte, da buon politico, all’indomani mi invitò a colazione assieme all’AD Romano. Io capii subito che era un invito riparatorio.
Se il “mite” Pavignani dice “Longo è pro tempore” , dice una verità in quanto ero pro-tempore fino al 30 giugno; la novità stava nel dire che non sarei stato rinnovato ed evidentemente in consiglio, o nella controllante, qualcuno non gradiva la mia figura. Quest’arte di mandare a dire le cose tramite giornali, non mi piace, essendo io un meridionale “terrone” e permaloso. Consorte per ogni cosa si rivolgeva a Viviano, anche per la messa in mora, e non a me e a Malesani.
A chi si rivolgeva, scusi?
A Viviano, a Di Vaio e a Portanova. Anzi, a dire il vero, la prima volta invitò Di Vaio che la seconda e terza volta, si fece accompagnare da Viviano e Portanova.
Chi non la voleva?
Non lo so. Non sono stupido da pretendere unanimità , però educazione e rispetto si.
Le sembra che alla mia età debba fare il contratto con Romano e Pedrelli?
I soldi per me non contano: contano rispetto e onore, ed infatti ho dato la mia disponibilità ma non l’ho mai firmata.
Parliamo del progetto di Setti e Guaraldi: come lo giudica?
Un progetto di cessioni. Su 28 calciatori, per me 16 non dovevano appartenere alla rosa 2011/2012. Io avrei preso 5 calciatori e 5 giovani. Mi sarei privato di giocatori in scadenza come Mutarelli, Buscè ed Esposito. Non mi sarei mai privato, invece, di gente come Viviano, Britos ed altri 6-7 calciatori.
Malesani era d’accordo col Genoa già due mesi fa?
No. Malesani voleva restare a Bologna ed infatti mi aveva invitato più volte a restare con lui. Gli risposi che essendo un meridionale permaloso, senza carta bianca decisionale (non economica), non sarei rimasto. Se avessi voluto vendere Viviano, ad esempio, non me lo dovevano dire Setti o Guaraldi, ad esempio. Sul progetto tecnico volevo carta bianca ma, evidentemente, non me la volevano dare e mi volevano tappare la bocca dandomi un contratto: io non potevo stare in un’azienda solo per lo stipendio. Rispondendo alla domanda penso che Malesani abbia parlato col Genoa solo un mese fa, quando sono iniziate le voci sulla stampa.
Come giudica le scelte di Bisoli e Bagni?
Su Bagni non posso dire nulla visto che questo mestiere non l’ha mai fatto.
Bisoli è un gran lavoratore e una grande persona, ma dovrebbe essere collaborato meglio: ad esempio, coi guai che abbiamo passato noi, penso che lui non ce l’avrebbe fatta. Mi auguro che la società lo assista al meglio.
Bisoli sarebbe stata la sua scelta?
No. Io avrei fatto calcio solo con Malesani, con tutto il rispetto per gli altri.
Fonte | TeleSanterno.com