Hanno Detto
Gattuso: «Fiorentina, lasciamo stare. Tottenham? Non ho potuto difendermi»
Gennaro Gattuso a tutto tondo: ecco le dichiarazioni dell’ex allenatore di Napoli e Fiorentina su diversi temi
Gennaro Gattuso ha rilasciato una lunga intervista a Il Messaggero.
TOTTENHAM – «La delusione è stata grande, mi hanno descritto in modo diverso da quello che sono realmente e non c’è stato niente da fare. Il mio dispiacere è di non aver avuto la possibilità di difendermi. Di spiegare che quello raccontato dalla gente in Inghilterra non ero io. Ho dovuto accettare una storia che mi ha fatto male più di qualsiasi sconfitta o esonero. Ed è accaduta in un momento in cui nessuno vuole prendere atto della pericolosità del web».
FIORENTINA – «Meglio lasciar stare, se n’è parlato anche troppo. Inutile aggiungere altri particolari. Storia finita. Aperta è invece l’altra. Non riesco a dimenticare».
NAPOLI – «Spalletti lo conoscete. È una garanzia. Continuerà il mio lavoro con il 4-2-3-1. È già avanti, insomma».
SERIE A – «Quest’anno sarà proprio un gran bel campionato. Anche difficile. Le big hanno cambiato quasi tutte in panchina. Entrano in scena personaggi di primo piano. Tecnici che hanno vinto. Mourinho, Allegri e Sarri? Anche a Spalletti e Inzaghi. In A c’è il top. Dovevo esserci anch’io. Ci divertiremo. Mi aspetto grande competitività al vertice».
VALORI AZZERATI – «Dipende. Il ritorno di Max alla Juve significa molto: l’allenatore giusto per ripartire. Ma vedrete che anche la Lazio e la Roma potranno recitare da grandi. Nella Capitale lo spettacolo è assicurato».
MOURINHO – «La Roma già l’anno scorso mi è piaciuta in fase offensiva. E’ mancato, però, l’equilibrio che non ha trovato nemmeno passando a tre in difesa. Ecco, il portoghese può sistemarla tatticamente. In più come motivatore è il numero uno. La sua personalità incide, date retta a me».
JUVE FAVORITA – «Il mercato è aperto e ancora non ci fa conoscere le rose. La Juve, a prescindere di chi andrà via e da chi arriverà, resta la più forte proprio per la qualità di gran parte dei suoi giocatori. E il ritorno di Allegri sposta parecchio: ha vinto tanto e non solo lì. E conosce l’ambiente».
INTER – «Cambia poco, il sistema di gioco sarà lo stesso anche dopo l’addio di Conte. Inzaghi è giovane e preparato. Chiaro che un po’ di pressione ci sarà: normale se vai ad allenare i campioni d’Italia».
MILAN – «La conferma di Pioli è un vantaggio. La squadra ha già un’identità precisa. In più si sta rafforzando con scelte mirate in ogni reparto Ma la partenza di Donnarumma è pesante».
TEMPO PER VEDERE LA LAZIO DI SARRI – «Non si può dire. E’ di sicuro la squadra che più sentirà il cambiamento. Il nuovo allenatore va a modificare tutto, ripartendo dal 4-3-3. Ma non è detto che bisognerà attendere troppe settimane, anzi».
ATALANTA – «Ormai è una realtà del calcio italiano. Come gioco e nel mercato va sempre al massimo. Gasperini fa risultati straordinari, il club va preso d’esempio. Ormai cercano di imitarli anche all’estero».
ITALIA CAMPIONE D’EUROPA – «Più che felice sono stato orgoglioso. Siamo riusciti a prendercii la coppa con il nostro stile. Nella finale è stata l’Inghilterra a giocare all’italiana. Mancini ha invece preso una direzione diversa. La sua intuizione è stata sorprendente per noi e per gli avversari. Mai visto in azzurro un centrocampo tecnico come quello con Barella, Jorginho, Verratti e Locatelli e gli altri. Mossa rivoluzionaria e vincente».
TIFOSI INGLESI – «Penso che ovunque bisogna essere coerenti. Non si può chiedere di inginocchiarsi contro il razzismo e subito dopo insultare tre giovani giocatori che hanno sbagliato i rigori davanti a Donnarumma. Gli inglesi hanno sempre saputo perdere, stavolta no. Forse erano sicuri di vincere. Nessuno ha mai avuto dubbi sulla loro correttezza ma hanno scritto una brutta pagina per la loro nazione».