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Mazzola: «Belotti il mio preferito. Così provai a portare Mancini all’Inter»

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Sandro Mazzola ha parlato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport nel giorno di Italia-Svizzera. Le sue parole

Sandro Mazzola ha parlato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport nel giorno di Italia-Svizzera. Le parole dell’ex attaccante.

GOL ALLA SVIZZERA – «Avevo cercato di servire con un cross Gigi Riva in area, ma il nostro bomber era stato contrastato in elevazione. La respinta del difensore arriva giusto sul mio piede e lì comincio a controllarla spostandomi da sinistra a destra in palleggio lungo la linea bianca del limite del- l’area. Uno, due, tre tocchi, di destro e sinistro… devo pure evitare Facchetti difendendo il pallone in acrobazia. Intanto salto due o forse tre difensori e i palleggi sono diventati sei finché il pallone mi scivola in avanti in maniera perfetta per essere calciato a rete: diagonale che lascia il portiere di sasso. E così noi evitammo la sconfitta: la Svizzera era scattata sull’1-0. Sarebbe stato decisa- mente antipatico perdere con i nostri vicini di casa».

GOL DIFFICILE – «Difficile, credo, sul piano squisitamente tecnico. E pure sul piano dell’imprevedibilità: penso che gli svizzeri mi lasciarono tutto sommato libero di fare quei palleggi aspettandosi a ogni tocco che perdessi la palla. Insomma non intuirono il possibile pericolo che quella folle azione poteva generare».

ATTACCANTI COME MAZZOLA – «Ah, tra attaccanti e centrocampisti siamo messi molto bene. Ci sono inventori, giocatori di classe. Insigne, Berardi, certo. A me però piace soprattutto Belotti. Sa essere imprevedibile, sa creare situazioni favorevoli allo sviluppo dell’azione, si sposta con intelligenza. È il mio preferito».

VINCERE L’EUROPEO – «Sì, le premesse ci sono perché guardando i rivali non vedo formazioni così capaci di muoversi con velocità e pericolosità com- pattando le linee di centrocampo e di attacco. Il c.t. ha creato un bel meccanismo».

MANCINI GIOCATORE – «Se ho mai provato a comprarlo? E come no, ricordo perfettamente un appuntamento in stile 007 tra i monti alle spalle di Genova. Roberto arrivò in occhiali scuri, io lo aspettavo in auto nel bosco. Gli esposi il progetto di Massimo Moratti, mancava soltanto il suo genio per fare dell’Inter uno squadrone. Mancio mi chiese due giorni di tempo per rifletterci, ma rispose alle mie telefonate solo al terzo, di sera. Cioè dopo che Moratti mi aveva tempestato di “e allora cosa dice? Viene da noi?”. Pu troppo la risposta fu un cortese ma fermo no: “Ho parlato con Mantovani, la Samp non mi vende. Ringrazia Moratti».

RIVERA CONTRARIO AL VACCINO – «Cosa ne penso? Che Gianni non avrebbe potuto dire niente di diverso, considerato che io alla radio avevo raccontato delle due iniezioni di Astra Zeneca. Vaccinarsi è fondamentale, ma può il capitano del Milan imitare o dare ragione a quello dell’Inter?».

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