2009
Inter, Paolillo: “Mi pare evidente che ci sia qualcosa che non va””
Ernesto Paolillo, amministratore delegato e direttore generale di F.C. Internazionale Milano, è stato ospite questa mattina della trasmissione radiofonica di Radio 1 “Radio Anch’io Sport'”.
Inter.it vi offre il testo delle dichiarazioni del dirigente nerazzurro.
Dottor Paolillo: parliamo del derby di ieri sera…
“à? stato emozionante, fantastico non solo per il risultato ma anche per l’atmosfera nella quale si è svolto. Soprattutto nella volontà di vincere dei nostri giocatori, che ci ha permesso di farlo contro tutto e contro tutti. Questo va detto ed è meglio fare queste considerazioni quando si è vinto, perchè se si dicono quando si è perso possono sembrare delle scuse o dei piagnistei. Ma mi sembra chiaramente evidente che ci sia qualche cosa che non va”.
Secondo l’Inter di cosa è colpevole l’arbitro Rocchi?
“Ieri probabilmente si è lasciato sfuggire la partita dalle mani. Cominciamo dal primo episodio: Ronaldinho andava assolutamente ammonito (ndr.: fallo da dietro su Lucio a gara appena iniziata), non credo ci sia una regola che dice che al primo fallo l’arbitro debba chiudere gli occhi. Ronaldinho andava ammonito. E poi nell’azione che ha portato all’espulsione di Sneijder, io non mi lamento del rosso al nostro giocatore, ma Lucio non ha simulato e non andava ammonito nell’azione subito precedente. Quel giallo ha poi portato alla sua espulsione nella parte finale della gara. à? questo che ci ha profondamente irritato. Inoltre credo che tutti abbiano visto in televisione le frasi e l’animosità con le quali Borriello si è rivolto all’arbitro dopo un’azione di gioco e l’arbitro ha assolutamente fatto finto di niente. Allora conta un applauso fatto tacendo, e va bene, ma le parole dette da Borriello non devono valere? E questo è veramente ingiusto, assurdo, disomogeneo e tutto quello che vogliamo”.
Che cos’è che secondo lei non va?
“Guardi, le cose che non vanno sono tante perchè c’è un’evidente aria di voler assolutamente riaprire il campionato, non conoscendo la superiorietà della nostra squadra fortissima sul campo, e volerlo riaprire in una maniera non completamente leale e sportiva. Cominciamo questo breve elenco, perchè voglio essere sintetico, sulle decisioni di spostare le gare quando si desidera. So benissimo che esiste l’articolo 38 del regolamento di Lega che afferma che, le partite non iniziate o interrotte o annullate, devono essere ripetute il giorno dopo. Questo non è accaduto nel caso di Fiorentina-Milan: è stata aperta un’inchiesta sul perchè non è stata giocata la partita di Genova (ndr.: non disputata nello stesso giorno), non mi risulta sia stata aperta alcuna inchiesta sulla gara di Firenze. à? stata spostata a una data superiore ai dieci giorni, anche questo non andava bene, e poi la gara è stata ulteriormente spostata. Allora, una partita di campionato non è un jolly che ci si può giocare quando si vuole. Una gara di campionato deve avere una data certa nella quale viene recuperata. Tutto questo, si voglia o non si voglia, falsa il campionato. A quest’aria di voler in ogni modo riaprire i giochi vedo anche la mancata espulsione di Bonucci nella nostra partita contro il Bari, tutto questo quando il giorno dopo, giustamente, un analogo episodio in Milan-Siena ha causato un calcio di rigore per i rossoneri e l’espulsione del portiere avversario. Ieri è stato penalizzato Lucio perchè nel primo tempo aveva subito un’ammonizione assolutamente ingiusta. C’è un’aria di voler ad ogni costo rimettere in gioco il campionato, ma non perchè sul campo un’altra squadra meriti di riaprirlo”.
In ogni caso l’Inter è riuscita ad andare ben oltre agli errori arbitrali e va fatta notare l’enorme qualità è riuscita a mettere in evidenza nonostante prima in dieci contro undici e, negli ultimi 5 minuti, addirittura in nove. Speriamo di rivedere un’Inter così anche in Champions League…
“Ha perfettamente ragione e condivido quello che dice. Ma vede: mi ritrovo a guidare un’azienda nella quale ci sono giocatori professionisti che si allenano tutte le settimane con grande impegno, non immaginate neppure con quanta cura abbiano preparato il derby e altre partite, un allenatore che lavora come pochi, un settore giovanile sul quale stiamo puntando e nel quale insegnamo che si vince nello sport con lealtà , attenzione, coordinazione, attenzione e concentrazione. Devo anche far vedere a questi ragazzi che li tuteliamo, altrimenti perderei il loro rispetto. à? giusto dire queste cose quando si vince, altrimenti sembrerebbero solo piagnistei. Per il bene del calcio italiano, quando c’è qualcosa che non va e troppi episodi, è bene parlarne. Una squadra va sempre tutelata nella lealtà e nel rispetto delle regole, stare zitti non va bene, altrimenti perderei il rispetto dell’azienda per la quale lavoro”.
Secondo lei, quindi, c’è il rischio che il Milan sia aiutato dal Palazzo per riaprire questo campionato?
“No, io non parlo di congiura premeditata. Ma vengono favoriti comunque tutti gli elementi che possono portare a riaprire un campionato, anche non di campo e non sportivi. Sarà per una psicologia che si è instaurata, sarà per l’aria, sarà per la volontà di rendere tutto più attraente e interessante, ma questo sta avvenendo nei fatti”.
Pero Sneijder avrà pure sbagliato ad applaudire l’arbitro, anche se tutto era conseguente ad un’ammonizione che non c’era?
“Non ho detto che non andava espulso Sneijder. Ho detto che, se usiamo lo stesso metro all’interno della partita, andava espulso anche Borriello”.
Ma da quello che lei dice si potrebbe evincere che l’arbitro fosse venuto ieri allo stadio con un mandato preciso per aiutare il Milan…
“Non ho detto questo, anzi ci tengo a dire che non credo assolutamente ci sia una congiura. Ma che si crei un’aria psicologica che porti poi a credere tutti nella riapertura del campionato ci sta. E ho già fatto l’esempio della mancata espulsione di Bonucci a Bari. Solitamente sono calmo, ma in questi giorni sono molto arrabbiato non tanto per errori arbitrali, soprattutto, per quello che è accaduto in Lega. Lì vedo mancanza di rispetto”.
Non crede che la panchina di una grande squadra come l’Inter, Mourinho a parte, sia un po’ troppo indisciplinata? Mi sentirei di consigliare un po’ più di calma, non è d’accordo?
“Sono dell’avviso che i consigli vadano ascoltati tutti, soprattutto quando arrivano da esperti di calcio come lo è, in questo caso, Casarin”.
Ieri sera si è vista la dimensione calcistica dell’Inter molto importante, quella che vorremmo vedere in Europa perchè l’Inter merita questo…
“Anch’io vorrei vedere questo stesso spirito in Champions League”.
Come va con Josè Mourinho? Tempo fa aveva dichiarato che lui troverebbe subito una squadra non dovesse più allenare l’Inter, è rientrata questa situazione?
“Lui ha detto una cosa vera rispondendo a delle domande e bisogna pensare al contesto nel quale le ha dette. Mi creda: Mourinho è uno veramente dei pochissimi manager aziendalisti che io abbia mai conosciuto e lavorare con lui è veramente meraviglioso. E non dico questo perchè ieri si è vinto, ma perchè con lui davvero si lavora meravigliosamente bene”.
Fonte: Inter.it