Coppe Europee
Villarreal Manchester United: come Emery e Albiol hanno ingabbiato i Red Devils – ANALISI TATTICA
Il piano gara di Emery ha stroncato la pericolosità del Manchester United: trascinato da un Raul Albiol strepitoso, il muro del Villarreal ha avuto la meglio
Il Villarreal ottiene il primo trofeo della sua storia in una finale tiratissima, risolta solo dai calci di rigore in cui si era arrivati addirittura fino alla battuta del portiere. Rulli ha segnato e successivamente parato il tiro di De Gea, dando così la gloria al sottomarino giallo. Anche la partita è stata molto equilibrata e incerta, anche se non particolarmente divertente. Se i tempi supplementari hanno visto gli spagnoli chiudere in avanti e cercare con più convinzione la vittoria, al contrario i 90′ regolamentari hanno visto uno spartito abbastanza chiaro: Manchester United che fa la partita, Villarreal che si difende con un blocco medio-basso.
Di certo, gli spagnoli sono stati fortunati a sbloccare il match su piazzato, anche perché nel resto della partita hanno creato abbastanza poco. Faticavano a risalire, accompagnando l’azione offensiva con pochi uomini. Di conseguenza, il Manchester gestiva senza troppi patemi. Al contrario, Emery ha dimostrato per l’ennesima volta di essere un maestro quando bisogna fare la partita sugli avversari, impedendo loro di fare gioco. Il blocco difensivo degli spagnoli era solido e compatto, con linee strettissime che impedivano alla manovra rivale di proseguire. Per tutto il match, il Manchester ha faticato molto a imboccare i propri giocatori offensivi, soprattutto un Bruno Fernandes che era costretto ad allontanarsi molto dall’area per creare pericoli. La struttura difensiva spagnola era sempre cortissima, con anche le punte che si sacrificavano molto: a seconda del contesto, il Villarreal passava da un 4-4-2 a una sorta di 6-2-2 con le ali (Trigueros e Pino) che si abbassavano sulla stessa linea dei difensori.
Il Manchester United, infatti, si riversava nella trequarti con tanti uomini: i terzini (Wan-Bissaka e Shaw) erano praticamente ali aggiunti che davano ampiezza,costringendo le ali del Villarreal ad abbassarsi. Il blocco difensivo spagnolo ha però retto sia al centro che in fascia. Esterno e terzino raddoppiavano con i tempi giusti (Rashford in particolare ha sofferto la grande densità del Villarreal in zona palla), mentre Parejo e Capoue erano un muro in mezzo al campo. Senza spazi centrali, il Manchester non aveva alternative al cross per rendersi pericoloso (30 nei 90′), con palloni buttati dalla trequarti. La difesa del Villarreal è però riuscita a reggere alle molte palle alte, con Raul Albiol e Pau Torres monumentali in mezzo all’area. E infatti Rulli non ha dovuto compiere molte parate difficili.
Pur senza creare molto, il Villarreal è riuscito a determinare il contesto, con un baricentro basso che ha bloccato la creatività dei Red Devils. Il Manchester ama infatti attaccare in campo aperto, ma soffre quando deve attaccare una difesa schierata, cosa che si è vista con chiarezza nella finale di Danzica. Gli inglesi non hanno trovato soluzioni al blocco rivale, non riuscendo né a velocizzare l’azione, né ad esaltare i propri giocatori di estro (a dire la verità spesso statici). Ci è voluta la (estenuante) lotteria dei rigori per stabilire il vincitore, ma in ogni caso è stato Emery a prevalere tatticamente su Solskjaer, timbrando la quarta Europa League della propria carriera.