Benevento News
Benevento, Foggia: «Missione salvezza. Vittoria sulla Juve? Rimarrà nella storia»
Pasquale Foggia, direttore sportivo del Benevento, ha parlato della missione salvezza, di Gaich e della vittoria sulla Juventus
Pasquale Foggia, direttore sportivo del Benevento, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport.
COMPLETARE MISSIONE SALVEZZA – «Semplice, con lo stesso atteggiamento mostrato fino ad ora. Bisogna stringere i denti per un altro mesetto da qui alla fine e portare a casa i punti che servono per mettersi al riparo da ogni sorpresa. Se dovessimo raggiungere la salvezza rimarrà nella storia di questo club. Abbiamo fatto due apparizioni in serie A e la prima non è stata felice, questa invece sarebbe storica come il campionato di serie B dell’anno scorso. Per il Benevento sarebbe una soddisfazione infinita».
QUOTA SALVEZZA – «Tutti dicono anche 37-38, noi puntiamo ai 40 punti per essere sicuri. Poi magari cambieremo idea strada facendo, quando arriveremo verso il traguardo. Se ne serviranno di meno, sarà meglio».
GAICH – «Lo seguivo da tempo, l’idea di prenderlo ce l’avevamo sin da marzo dell’anno scorso. Adolfo è un giocatore che mi è sempre piaciuto, giovane ma di grande personalità. L’avevo visto giocare davanti a 50-60mila spettatori, segnare un gol al River senza fare una piega, mostrando la “garra” che serve in campo e fuori. Per me rimane un attaccante che ha ampi margini di miglioramento e neanche lui sa ancora dove può arrivare. Se ci salviamo rimarrà con noi: abbiamo l’opzione per il secondo anno di prestito, senza condizioni. Dipende solo da noi».
RINNOVI – «Ci sono stati già degli approcci, appena sarà possibile ci siederemo a tavolino per parlarne. Oggi è fuori discussione che il sogno da raggiungere è quello di “tutti” e non quello del “singolo”. Una volta arrivata la salvezza faremo quello che serve».
VITTORIA CONTRO LA JUVE – «Quella foto vale quanto il campionato scorso, è un’immagine che fotografa alla perfezione quello che stiamo facendo. Un’immagine che rimarrà per sempre nella storia di questa città e di questa società. Io e il presidente siamo rimasti a lungo sui gradoni dello stadio dopo il fischio finale senza neanche parlare. E’ stato un momento bellissimo».