Inter, Mourinho: "Il derby è sempre una gara a sè" - Calcio News 24
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2009

Inter, Mourinho: “Il derby è sempre una gara a sè”

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Il tecnico dell’Inter, Josè Mourinho, ha rilasciato alcune dichiarazioni interessanti alla vigilia del derby della Madonnina contro il Milan. Il tecnico nerazzurro ha analizzato la settimana di lavoro della sua squadra: “Settimana normale, una settimana tranquilla, dove si è lavorato con tranquillità  e senza grandi problemi. Abbiamo studiato il nostro avversario, abbiamo fatto il nostro lavoro, sono soddisfatto”.

Rispetto all’andata, ci potrebbe essere qualche differenza? Può essere, ma Mourinho ammette che il derby è una partita diversa: “Se le squadre sono cambiate rispetto all’andata? Non so, forse il Milan giocava con una filosofia diversa da quella di ora. Noi abbiamo cambiato tanto, anche se abbiamo molti assenti. Il derby è sempre una gara a sè. Non importa chi è favorito sulal carta, rimane sempre un punto interrogativo a prescindere da come ci si arriva. E’ una partita senza logica. Gara decisiva? No, è ancora troppo presto per parlare di gare decisive. In ogni caso voglio una vittoria”.

Sui possibili titolari, Mou non vuole dare indicazioni, ma ammette lo stato di emergenza: “Abbiamo i nostri problemi, gli infortunati ed Eto’o che non c’è, ma non voglio parlare di lui, l’ho già  detto agli Oscar del calcio”.

Il tecnico portoghese rilascia poi parole di elogio per Leonardo: “Ha dato prova di maturità , così come la sua società . Nel momento di difficoltà  il Milan ha creato una situazione di protezione intorno a Leonardo”.

Mourinho non risparmia una frecciatina nei confronti di Marcello Lippi, reo di non aver fatto visita agli italiani di Appiano Gentile: “Forse a Lippi non piace venire qui, perchè non è stato felice come allenatore dell’Inter, forse gli ricorda un periodo non finito bene della sua carriera venire qui”.

Infine, una battuta su Ronaldinho: “Sono felice per lui che sta bene in questo momento, lo conosco, quindi mi fa piacere. Certo, in una squadra che ha 10 rigori, il suo numero di gol diventa normale…”