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Inter attacco atomico, ma la potenza è nulla senza controllo

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Lukaku Lautaro Martinez

La goleada contro il Crotone fa crescere le statistiche dell’Inter, seconda solo al Bayern in Europa: ma se l’attacco è travolgente, le amnesie difensive continuano a essere preoccupanti

Quaranta gol realizzati nelle prime quindici giornate: il bottino dell’Inter in Serie A è da urlo. Una media da oltre 100 reti a campionato, numeri mai visti alle nostre latitudini se consideriamo che la spettacolare Atalanta di Gasperini la scorsa stagione si fermò a quota 98.

Gli uomini di Antonio Conte hanno sempre trovato la porta in Serie A, nel complesso 18 le gare consecutive in gol considerando anche le ultime tre del 2019/20. Un filotto che stride pesantemente con i tre, vien da dire clamorosi, zero infilati contro Shakhtar Donetsk e Real Madrid. Clamorosi, ma probabilmente non casuali per una squadra plasmata su misura sulle caratteristiche del torneo nazionale.

Nessuno segna più dell’Inter nei maggiori campionati europei, eccezion fatta per l’inarrivabile Bayern Monaco. Con la cinquina (in un tempo) di ieri al Mainz, i bavaresi hanno scollinato quota 44 in 14 gare di Bundesliga. Altro pianeta per tutti, basti considerare che a ruota, si fa per dire, c’è il Leverkusen con 29 centri all’attivo.

Ma per il resto le big del Vecchio Continente impallidiscono. Real Madrid e Barcellona si attestano a 30 (e con più gare giocate rispetto ai nerazzurri), mentre l’Atletico capolista di una sempre più boriosa Liga è fermo a 29 reti. In Premier League svetta il Liverpool con 37 esultanze in 16 match, mentre fa impressione il numero 24 accanto al nome del Manchester City. E il mostruoso mismatch tecnico di cui dispone il Paris Saint Germain in Ligue 1 non vale comunque più di 39 gol in 17 giornate.

Insomma, la criticatissima Inter di Conte, spesso bollata come poco spettacolare e divertente, ha davvero poche rivali in Europa. Il gioco non sarà particolarmente frizzante, ma la potenza di fuoco di cui può disporre è travolgente per tutte o quasi le difese italiane. La forza fisica, atletica e tecnica della coppia Lukaku-Lautaro è stata semplicemente devastante anche contro il Crotone.

Però, “la potenza è nulla senza controllo”. Lo storico slogan Pirelli ritraeva nel 1994 Carl Lewis ai blocchi di partenza indossando scarpe rosse da donna con elegantissimi tacchi alti. Una massima che l’Inter riprese pochi anni dopo presentando al mondo Ronaldo il Fenomeno e che si può in qualche modo trasportare anche ai giorni nostri.

L’armata nerazzurra delle otto vittorie consecutive, non certo un dato banale, mostra ancora qualche amnesia di troppo in fase difensiva. Solamente Genoa, Sassuolo e Napoli non sono riuscite a bucare Handanovic, spesso invece vittima di errori collettivi e individuali, il più delle volte evidentissimi. Per citare gli esempi più recenti, il paperone del numero uno nerazzurro a Verona o l’inopinato intervento da rigore di Vidal contro i calabresi.

Se alla “potenza” atomica che spaventa la Serie A, l’Inter abbinerà definitivamente il “controllo”, allora il percorso di crescita reclamizzato da Antonio Conte troverà forse la piena completezza. E lo Scudetto non sarà più una chimera.

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