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Atalanta Sassuolo: Romero re dei duelli, il sistema di De Zerbi collassa – ANALISI TATTICA
Atalanta Sassuolo è stata una sfida totalmente a senso unico, nella quale i ragazzi di Gasperini hanno surclassato il sistema di gioco di De Zerbi
Nelle settimane passate, Inter e Milan avevano scelto di neutralizzare il palleggio del Sassuolo con una strategia simile: abbassare il baricentro, stringendo le proprie punte per schermare i mediani neroverdi. La strategia aveva pagato, con entrambe le milanesi che avevano centrato vittorie convincenti…
Gasperini ha invece optato per un approccio più coraggioso, che si è rivelato ancora più efficace. L’Atalanta ha adottato un pressing ultra-offensivo che ha sostanzialmente sovrastato il Sassuolo per tutti i 90′. I neroverdi sono tra le formazioni più abili del campionato nel palleggiare dal basso, d’altronde questo è il principale credo calcistico di De Zerbi. Attirare la pressione avversaria in avanti per voi verticalizzare e creare superiorità numerica alle spalle.
Tuttavia, il Sassuolo non è quasi mai riuscito a superare l’aggressività orobica. Le consuete marcature a uomo di Gasperini non hanno mai fatto respirare i rivali, soffocando il loro palleggio anche all’interno dell’area di rigore. Per larghe fasi del match, i neroverdi sono stati incapaci di risalire, con la Dea che recuperava stabilmente palla nella metà campo avversaria.
Attaccanti e mediani della Dea sono stati superlativi: Pessina ha fatto un lavoro molto generoso su Locatelli, mentre De Roon e Freuler hanno effettuato complessivamente 13 intercetti e 6 tackle vinti. Va però segnalata la prova strepitosa dei difensori atalantini, che hanno vinto costantemente i duelli contro le punte di De Zerbi in ogni zona del campo. Per ricevere palla, gli attaccanti abbassavano spesso la loro posizione, ma i giocatori di Gasperini erano sempre aggressivi e puntuali nel seguirli in zone profonde del campo. Come, per esempio, avvenuto in occasione del primo gol, con Romero che sporca la giocata di Caputo e De Roon che recupera palla su Traoré.
Così nasce il primo gol. Gli attaccanti del Sassuolo sono costretti ad abbassarsi molto per ricevere palla. Romero e Palomino accorciano però perfettamente su di loro, con De Roon che, con l’aiuto di Pessina, poi recupera palla. Per giocare in questo modo, è necessario che i difensori abbiano coraggio nell’andare stabilmente nell’uscire nella metà campo rivale.
Altra ennesima grande prestazione del difensore ex Genoa, che nel sistema di Gasperini può esaltare il suo strapotere fisico e le sue qualità in marcatura. Ben 7 intercetti per Romero, solo De Roon è riuscito a fare altrettanto bene per quanto riguarda il numero di anticipi. Soprattutto grazie all’argentino, l’Atalanta era corta e riusciva ad avere un recupero alto del pallone.
Per aiutare l’uscita dal basso, Locatelli e Maxime Lopez (i mediani di De Zerbi) si abbassavano molto. Questo però accentuava la lunghezza del Sassuolo, c’era troppa distanza tra le punte e il resto della squadra. Il grosso demerito degli ospiti è stato quello di non riuscire a imbeccare i propri attaccanti, abbiamo visto tanti lanci da dietro che però diventavano facile preda sempre dei marcatori orobici.
Per quanto il contesto tattico fosse problematico, va detto che le punte del Sassuolo hanno dato davvero poco alla squadra. In alcune circostanze, c’era la possibilità di attaccare in campo aperto, ma Berardi e compagni hanno quasi sempre perso i duelli contro i difensori di Gasperini.
Qui, per esempio, il Sassuolo può aggredire la profondità. Berardi però è impreciso nel passaggio, con Palomino che recupera palla. I neroverdi vanificano una potenziale situazione pericolosa.
Oltre a stroncare la risalita neroverde, l’Atalanta ha creato pericoli in tanti modi (ben 3.50 Expected Goals per i padroni di casa). Il Sassuolo difendeva malissimo la profondità, con gli orobici che – anche saltando il centrocampo – riuscivano a lanciare i propri attaccanti in campo aperto semplicemente verticalizzando dal basso.
Inoltre, la mediana neroverde non è mai riuscita a leggere i movimenti di Ilicic e Pessina, che tra le linee hanno seminato il panico (6 passaggi chiave complessivi tra i 2, nonostante abbiano saltato l’ultima mezz’ora). Il Sassuolo era estremamente fragile a palla persa, con le marcature preventive deficitarie. Quando l’Atalanta ripartiva, Pessina aveva sempre tanto spazio centralmente, con i reparti emiliani lunghi e scollegati.
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L’ex Verona ha disputato una prova di ottimo livello, con un ampio set di giocate e movimenti.
Non ha funzionato davvero nulla tra i neroverdi, che hanno dimostrato scarsa consistenza mentale e incapacità nel reagire alle difficoltà. Gli enormi problemi nell’uscita dal basso, ossia il marchio di fabbrica principale del Sassuolo di De Zerbi, sono probabilmente la sintesi migliore del trionfo dell’Atalanta. Il pressing di Gasperini ha stroncato il palleggio rivale, indirizzando il match in favore della Dea.