2020
Bologna, Mihajlovic: «Ritiro? Ma quale punizione! Non siamo in crisi»
Sinisa Mihajlovic, allenatore del Bologna, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro lo Spezia: le sue dichiarazioni
Sinisa Mihajlovic, allenatore del Bologna, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro lo Spezia.
SPEZIA – «Sono una squadra aggressiva e organizzati, è vero, ma anche noi lo siamo. Abbiamo perso quella partita e questa può essere l’occasione giusta per riscattarci. Andremo là per cercare di fare la partita e vincere».
RITIRO – «Non è una punizione. Abbiamo deciso di farlo perchè volevamo stare tutti insieme e capire cosa non andasse. Abbiamo fatto finta di avere tanti positivi, come se fossimo dovuti andare tutti in ritiro obbligatorio per l’Asl. Domani vediamo come va la partita e se i ragazzi rispondono bene. Abbiamo 3 partite in sette giorni da giocare, poi ci sono le vacanze quindi un piccolo sacrificio prima potevamo farlo. Ma tanto con il Covid non è che cambia molto tra star in ritiro o a casa».
MOMENTO DIFFICILE – «L’anno scorso abbiamo perso tre partite di fila. Questa volta abbiamo perso con due squadre più forti di noi, non abbiamo fatto la prestazione ma anche facendola forse non avremmo vinto. In passato abbiamo dimostrato di poter far meglio, ma questo è un momento particolare considerando anche i tanti infortunati. Questo non è il momento più difficile, lo è stato la partita con l’Inter quando sono arrivato. Come penso di uscirne? Lavorando, recuperando gli infortunati e chiedendo a tutti di dare qualcosa in più rispetto a quanto fatto fino ad oggi. Se domani vinci è tutta un’altra storia. Io e tutta la società ritengo che siamo persone che capiscono di calcio e non cogliamo le provocazioni dei ‘giornalai’… cerchiamo di prendere più punti possibili in queste partite prima della sosta ma noi in società siamo tranquilli».
SPOGLIATOIO – «L’empatia c’è sempre. Con questa squadra ho un rapporto speciale, l’ho già detto. Quello che abbiamo passato insieme e quello che loro hanno fatto per me in un momento di vita personale complicato non lo dimenticherò mai. Poi come ogni genitore fa con i propri figli ogni tanto mi devo arrabbiare. Io sono uno sincero e leale, vi assicuro che se ci dovessero essere problemi ve lo dirò».
SAPUTO – «Con il presidente mi sento una volta ogni tanto, ma lui è un’aziendalista, non è uno di quelli che ti chiama tutti i giorni. Io gli voglio molto bene e penso che sia reciproco. È difficile che chiami, ma non perché è deluso o altro, semplicemente perché lui è uno che delega, non mi chiamava nemmeno quando le cose andavano bene, ma non è un problema, Noi tutti sappiamo quanto Saputo voglia bene al Bologna e quanto noi ne vogliamo a lui. Ci sono amicizie di quelle in cui ci si chiama tutti i giorni, e quelle in cui non c’è bisogno di sentirsi tutti i giorni ma quando uno ha bisogno dell’altro si è sempre pronti a rispondere: questo è quello che c’è tra il Bologna e Saputo, come tra me e lui. Non potrò mai dimenticare il suo affetto nei momenti in cui non sono stato bene e quello che lui ha fatto per me».
ROMA – «Io ho sempre dimostrato nella mia carriera di non aver problemi a farmi delle autocritiche e a chiedere scusa. Con l’inter ho detto a tutti di aver sbagliato e ho chiesto scusa alla squadra. Con la Roma siamo tornati al vecchio modulo e avevamo preparato la partita come sempre. Purtroppo, però, non siamo stati bravi a mettere in campo il Bologna che conosciamo. Come ho già detto però credo che questo campionato sia davvero strano, non c’è il pubblico che ti carica, abbiamo tanti infortuni… Poi c’è da dire che la partita è nata male. Sullo 0-0 abbiamo avuto l’occasione di andare in vantaggio, magari sarebbe stata un’altra gara. Non voglio scombussolare tutto, rimarrò fermo sulle mie idee».
BOLOGNA – «Tutti siamo ambiziosi, ma a me Bologna piace. Qui sto bene con la società e con i giocatori, poi ci sono tutte le problematiche che possono esserci in una squadra. Adesso la situazione è quella che è, ma magari l’anno prossimo o tra due anni chissà come sarà. Abbiamo una società solida alle spalle con degli obiettivi definiti. Se non ci fosse stato questo problema del Covid saremmo sicuramente andati avanti nella direzione prefissata, mentre invece abbiamo dovuto ridimensionare gli obiettivi ma solo a causa di un problema più grande di noi. Abbiamo evidentemente dovuto abbassare le pretese».