2020
Cairo tuona: «Inaudito fare queste figure. I giocatori ora siano uomini»
Urbano Cairo, presidente del Torino, ha parlato sulle pagine della Gazzetta dello Sport del delicato momento in casa granata
Urbano Cairo, presidente del Torino, ha parlato sulle pagine della Gazzetta dello Sport del delicato momento in casa granata. Queste le sue parole.
REAZIONE CONTRO LA ROMA – «Credo che, fin qui, noi abbiamo parlato fin troppo. Oggi quello che conta è soltanto il campo, e la voglia che i calciatori hanno di far vedere che sono ancora quelli che conoscevamo un anno e mezzo fa. E, guardate, non stiamo certo parlando di un decennio fa: soltanto nel 2019 questa squadra, che rispetto ad allora non è cambiata, ha fatto certe imprese e certi risultati, ottenuto un settimo posto, e addirittura un quarto posto nel girone di ritorno del campionato 2018- 2019. La squadra è la stessa, perché praticamente sono stati quasi tutti confermati».
MOMENTO – «Cosa mi aspetto? Credo che sia fondamentale che i giocatori dimostrino di avere amor proprio. È importante che abbiano voglia di dimostrare di essere quei giocatori di un anno fa. Poi se qualcuno, alla fine del campionato o anche a gennaio, preferirà andare via io non ho problemi: tutti quelli che hanno questo tipo di esigenza possono andare. Basta che me lo dicano, e noi li accontenteremo. Però oggi è molto importante che i calciatori siano uomini. E dimostrino di avere quegli attributi che è importante avere in momenti difficili».
DISCORSO ALLA SQUADRA VENERDÌ – «Quando si parla in un gruppo squadra è bene che le cose che si dicono restino lì. Preferisco non renderle pubbliche. Comunque non è servito a nulla, perché il Torino che ho visto sabato, il primo tempo in particolare, è un Toro che non ha percepito alcun messaggio».
SVOLTA IMMEDIATA – «La società è sempre stata molto vicina alla squadra, e lo è tutt’ora: io sono andato alla cena con la squadra, ho parlato alla squadra, sono ritornato allo stadio. La squadra è totalmente gestita, oltre che dal mister e da tutto lo staff che è di assoluta qualità, dal nostro direttore sportivo: abbiamo veramente tutte le figure professionali che stanno facendo il meglio per aiutare tutta la squadra e per rendere tutto più facile. Oggi però la squadra deve dare qualcosa in più».
BELOTTI – «Belotti è un esempio per tutti i compagni: lo ha dimostrato, ha fatto vedere le sue qualità non soltanto calcistiche, ma anche la sua qualità di persona, di uomo che sente la responsabilità. Dimostra sempre di avere l’orgoglio di far vedere qualcosa di speciale. Non a caso, è il nostro capitano. Però in tutte le squadre non basta un uomo, è molto importante che la squadra sia un tutt’uno. Coesa. Non solo gli undici in campo, anche la squadra che sta fuori perché oggi ci sono cinque cambi con i quali puoi fare tantissimo. È molto importante».
MESSAGGIO AL TORO – «I calciatori non possono, e noi non possiamo, fare delle figure quali abbiamo fatto nelle ultime undici partite perdendone sette e prendendo 27 gol. È una cosa inaudita».
MESSAGGIO AL CALCIO ITALIANO – «L’auspicio è che i tifosi possano tornare allo stadio, almeno in parte, compatibilmente con tutte le misure di prevenzione e di sicurezza sanitaria necessarie. Non mi aspetto di vedere gli stadi pieni, ma riempirli fino al 20% della capienza potrebbe essere possibile. Sarebbe molto importante sia per i calciatori, non abituati a giocare in questa condizione surreale, che per lo spettacolo».