2020
Mihajlovic: «Non potevo permettermi di morire, ho sognato il mio funerale»
Paura, coraggio, speranza: Sinisa Mihajlovic parla a ruota libera della leucemia e di cosa ha provato in questi mesi
Il tecnico del Bologna Sinisa Mihajlovic ha rilasciato un’intervista a Sky Sport in cui ha parlato della sua malattia.
LA SITUAZIONE ATTUALE – «La vita è una cosa meravigliosa, specialmente quando passi quello che ho passato io. Ogni giorno che mi sveglio è una vittoria e cerco di godermelo al massimo».
EMOZIONI – «Piangere è una cosa positiva, vedere un uomo duro che piange fa tenerezza e con questa malattia ho capito che non devo tenermi nulla dentro. Ora non mi vergogno a piangere ma nessuno si deve vergognare di nulla. In ospedale ho anche sognato il mio funerale».
CORAGGIO – «Io avevo paura ma non ho mai perso la speranza. Io non potevo permettermi di morire, per le persone care. Non potevo immaginare mia madre piangere per me. Non è il ciclo della vita. È così che è nato il mio coraggio, poi senza l’aiuto dei dottori non ce l’avrei mai fatta».
PREMONIZIONE – «Io sapevo che avrei avuto una malattia brutta. Non ero preparato ma quando me l’hanno ho passato due giorni brutti poi sono ripartito forte. Da allora in poi non ho mai dubitato, ero sicuro che avrei battuto la leucemia. L’elemento fondamentale in questi casi è non perdere la speranza».
CALCIO – «Il ricordo più bello del calcio è la vittoria della Champions League con la Stella Rossa Belgrado, la mia squadra del cuore. Un giorno sono sicuro che l’allenerò».
GUERRA – «La guerra è una cosa bruttissima. Io vorrei non ricordarmi nulla ma allo stesso tempo vorrei ricordarmela per tutta la vita. Non c’è stato un vincitore. Il colore dominante è stato il rosso del sangue delle persone innocenti che sono morte».