2020
Eriksen, settimana da doppio zero: il rapporto con Conte ha toccato il fondo
Zero minuti all’attivo nelle ultime due gare per Christian Eriksen, la cui permanenza alla corte di Antonio Conte si fa sempre più improbabile
Sono passati poco più di nove mesi dall’approdo in pompa magna di Eriksen a Milano. Una lunghissima gestazione per il direttore d’orchestra danese che all’alba di novembre vede il suo rapporto con Antonio Conte ormai giunto ai minimi termini. Le due ultime partite con Real Madrid e Atalanta sono state la prova definitiva.
Che l’amore tra i due non fosse effettivamente mai sbocciato è affare noto, le difficoltà di inizio stagione hanno ora spinto il tecnico salentino a sigillare la questione. Zero minuti in campo è il penoso bottino raggranellato dall’ex Tottenham tra Valdebebas e Bergamo, uno schiaffo in piena regola.
Le prestazioni modeste e l’atteggiamento perennemente estraneo al progetto tattico alla base di un feeling mai nato. Anzi, se possibile, nelle ultime settimane è forse anche peggiorato.
Riavvolgiamo il nastro e torniamo allo scorso weekend, all’amarezza di Antonio Conte nella conferenza stampa post Parma. Con quella dura presa di posizione “C’è chi arriva prima in condizione, chi ci arriva dopo e chi ci arriva mai” in risposta a una domanda sulla prestazione di Nainggolan.
Appare ora sin troppo evidente come il messaggio fosse indirizzato non solo al Ninja, anzi. Probabilmente era proprio Eriksen il destinatario principe. Le due panchine consecutive sono lì a testimoniarlo, per altro in gare nelle quali l’Inter non ha ottenuto vittorie. E oltretutto in un periodo nel quale manca anche Sensi, di fatto l’alter ego del danese come centrocampista di qualità.
Chissà che la pausa Nazionali possa rinvigorire lo spirito di Eriksen, il quale con i piedi e con le parole sa come lasciarsi andare lontano dalla Pinetina. Comunque sia, però, la sensazione è che il rapporto con il suo allenatore sia ai minimi storici. Una riedizione di situazioni viste e riviste nella storia del calcio e dell’Inter: tanto per citarne una, la battaglia tra Cuper e Ronaldo vi ricorda qualcosa?
Ma ovviamente Eriksen non è Ronaldo e dunque ben venga il mercato di gennaio. Le voci incontrollate di un abboccamento con Isco piuttosto che con Malinovskyi sono tutte da verificare. Ma la ragionevole certezza è che l’Inter farà il possibile e l’impossibile per liberarsi dello scandinavo.