2020
Conferenza stampa Conte: «Ringrazierò sempre la famiglia Zhang. Ne è valsa la pena»
Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa dopo la sconfitta in finale di Europa League contro il Siviglia. Le sue parole
Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa dopo la sconfitta in finale di Europa League contro il Siviglia. Queste le parole del tecnico nerazzurro riportate da Fcinternews.it
RESTARE ALL’INTER – «Non penso sia giusto parlarne, penso si debba parlare della finale. Poi è giusto che vanno fatte determinate domande, ma credo di avere già detto tutto. Non mi fare ripetere tutta la tiritera, vorrei parlare della partita e di questi ragazzi, del fatto che comunque io posso essere solo orgoglioso di loro e dei miglioramenti che hanno fatto in tutto e per tutto. Mi spiace perché avrei voluto regalare ai ragazzi la soddisfazione di vincere un trofeo importante. Però il rammarico è questo, dopo dieci anni siamo riusciti ad arrivare in finale e avrei voluto dare loro una gioia migliore».
SUNING – «Voglio chiarire prima di tutto una situazione importante, che ho letto su tanti giornali e mi ha dato molto fastidio perché è passato il concetto che Steven e io non avessimo un rapporto o che il papà del presidente era stizzito. A me non è arrivato nulla di tutto questo, magari qualcuno ha avuto interesse a passare certe notizie per creare problematiche. Io devo solo ringraziare la famiglia Zhang per l’opportunità, perché ne è valsa la pena fare quest’esperienza a prescindere da ciò che accadrà. Quest’anno rimarrà indelebile, perché è stata molto strana ma mi ha dato tantissimo. Ho speso tantissime energie, quindi è giusto che faccia delle riflessioni legate anche alla vita privata. Devo capire».
PENTITO DI ESSERE TORNATO IN ITALIA – «L’Italia è casa mia, a prescindere da tutto non potrei mai pentirmi del fatto di essere tornato perché ne è valsa la pena. Ho fatto un’esperienza incredibile in questo club e ringrazio in tutto questo gli interisti veri e anche la Curva per avermi sempre supportato. Non era semplice da ‘nemico’, sportivo sempre. Quindi non posso dire di essermi pentito. Ho vissuto un’esperienza importante in club che ha fatto la storia come Juventus o Milan».