2020
Shevchenko ricorda: «Una fortuna avere Ancelotti come allenatore. Su Berlusconi…»
Andriy Shevchenko ha parlato in una lunga intervista ai microfoni di DAZN: queste le parole dell’ex attaccante del Milan
Andriy Shevchenko, in un’intervista per DAZN, ha ricordato alcune tappe fondamentali della sua carriera. Queste le parole dell’attuale ct dell’Ucraina.
FINALE MANCHESTER – «La notte di Champions League contro la Juventus, la prima finale che giocavo, e’ stata la partita piu’ importante della mia vita. Non dimentichero’ mai quei 12/15 secondi in cui da meta’ campo sono andato verso il pallone per tirare l’ultimo rigore. In quel momento, in quei 12 secondi, ripensi a tutta la tua vita. Da quando da bambino avevi un sogno fino al momento in cui capisci che quel sogno si sta realizzando in quell’esatto momento. Nella testa hai gia’ pensato a come devi tirare. Io ho guardato l’arbitro, la palla e Buffon. Ho sentito il fischio dell’arbitro e ho tirato il pallone come avevo pensato e voluto».
MILAN – «Quando passai in rossonero ero felice. E’ stato un momento speciale. Fu Ibrahim Ba a dirmi se volevo il n.7. Due giorni dopo ricordo che mi chiamò un amico per dirmi che 7 in ebraico si dice ‘Sheva. Disse che mi avrebbe portato fortuna».
BERLUSCONI – «Un grande presidente, una persona che ha reso incredibili 25 anni della storia del Milan. Non so se succederà ancora di portare il club a un tale livello».
ANCELOTTI – «Averlo come allenatore è stata una fortuna per noi, sapeva gestire benissimo il rapporto con i calciatori. Creava un rapporto sulla fiducia e la condivisione. Non parlava molto, ma il giusto. Ma quando parlava tu lo ascoltavi e lo capivi».