2020
Nicolodi (Sky): «Ripartenza? Unica chance è seguire il modello Bundesliga» – ESCLUSIVA
Pietro Nicolodi, esperto di Bundesliga, ha parlato della situazione del campionato tedesco, tra ripartenza e occasioni di mercato
Pietro Nicolodi, noto gionalista e telecronista di Sky Sport, si occupa prettamente di Bundesliga. Intervenuto in esclusiva ai microfoni di Calcionews24, Nicolodi ha parlato della ripresa e della situazione del campionato tedesco, con una visione anche sulla Serie A.
La Bundesliga è ripartita alla grande, con gare spettacolari ed un protocollo applicato alla perfezione. Crede che l’Italia seguirà la via tracciata dalla Germania?
«Speriamo, l’unica chanche è che si adotti un metodo del genere che per il momento sta dando eccellenti risultati. Quindi speriamo che si riprenda anche qui».
Salta all’occhio anche la differenza degli impianti tra Italia e Germania.
«È imbarazzante. Sono messi bene anche per gli impianti, è uno dei grandi vantaggi. I giocatori in tribuna (per le norme anti-Covid) da noi sarebbero a kilometri».
Domani andrà in scena il big match tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund. In caso di vittoria i bavaresi metterebbero una seria ipoteca sul titolo?
«Direi di sì, se dovesse vincere il Bayern andrebbe a 7 punti di vantaggio. È vero che deve ancora giocare con il Leverkusen e con il Gladbach, ma con una vittoria sarebbe abbastanza in cassaforte insomma. Poi non è detto che vincano, però».
Certo. Dall’altra parte il Borussia Dortmund, una squadra che fa sognare con una serie di giocatori incredibili e con stelle dal futuro segnato, come Haaland e Sancho.
«Una squadra strana, potenzialmente è incredibile. È veramente piena di talento in tantissime zone del campo. Le manca un po’ di continuità. Soprattutto nel girone di ritorno dove a parte le partite con il Leverkusen e quella con l’Ausburg, hanno difeso abbastanza bene, chiudendo un sacco di partite senza subire gol. Hanno buttato via però talmente tanti punti nel corso della stagione che adesso si trovano a -4. Adesso hanno un Haaland in più ed un Reus in meno, ma è una squadra di giocatori pieni di grandissimo talento. Si fa fatica a sceglierne uno: tutti parlano ovviamente di Haaland e Sancho, ma gente come Hakimi, Guerreiro, stanno dando un contributo clamoroso. Lo stesso Brandt, Hazard è un buonissimo giocatore».
Il Lipsia di Nagelsmann continua ad incantare, nonostante alcuni incidenti di percorso. Un allenatore giovane che ha plasmato un progetto molto interessante.
«Una squadra, interessante, molto interessante, con un allenatore che capisce decisamente di calcio, innovativo. È un progetto che cresce. Spero che lo lascino semi-intatto, anche se ogni anno sembra che vadano via tutti, sono pieni di giocatori di grande talento. Tutti hanno in testa Werner, ma a me piace tantissimo Sabitzer, ha una testa e una qualità molto importante. Due centrali molto forti e due laterali, che adesso fanno anche i centrali dipende dalle volte, sia Klonstermann che Halstenberg hanno fatto dei progressi pazzeschi e sono tutte e due in Nazionale».
Senza dimenticare che questa squadra ha perso per strada Diego Demme, calciatore essenziale per la manovra che sta facendo benissimo anche a Napoli.
«Decisamente. È il classico giocatore che quando lo hai in squadra non si nota tanto, non è di quei giocatori spettacolari che fa giocate, il lancio da 70 metri, il tiro da lontano. Niente di clamoroso da vedere, ma ha una sostanza pazzesca: corre come un treno, recupera palloni, c’è sempre al momento giusto. Sono quelle cose che non vedi quando guardi solo il pallone, ma se non c’è nella tua squadra, la sua assenza tende a farsi sentire».
Timo Werner invece è al centro di tante voci di mercato, dall’Inter alla Juventus, arrivando al Liverpool. C’è la possibilità di vederlo in Serie A?
«Non lo so, secondo me ci vorranno un sacco di soldi per portarlo via, non so se una squadra italiana possa portarlo via. Con la crisi che ci sarà nel prossimo mercato, comprare i grossi giocatori non sarà così facile».
Il Milan sta andando proprio in direzione opposta, cominciando a progettare un futuro di una squadra giovane, magari con Rangnick al timone. È l’uomo giusto? Ibrahimovic potrà far parte di questo nuovo corso?
«Lui ha dimostrato di essere bravissimo in questo fondamentale di costruire le squadre: lo ha fatto al Salisburgo, lo ha fatto all’Hoffenheim, al Lipsia e in parte anche allo Schalke. È uno che sa trovare giocatori mai sentiti da nessuno, e poi li mette in campo e sono tutti molto molto forti. Ibrahimovic? Secondo me un giocatore d’esperienza in mezzo ai giovani, qualora volesse rimanere, non sarebbe male. Chiaramente devono parlarsi tra di loro e decidere. Non stonerebbe all’interno di un progetto nuovo. Chiaro che poi a Lipsia e a Salisburgo le pressioni erano nettamente diverse rispetto a Milano, dove alla terza partita sbagliata San Siro comincia a ululare».
Uno dei nomi più in voga, accostati alla Serie A è Mario Gotze, in orbita Lazio. Vede possibile un suo arrivo in Italia?
«Può essere un affare, però è un punto di domanda grosso come una casa perchè il campo l’ha visto poco poco. Bisognerà vedere se può ancora essere competitivo ad altissimo livello. Dal punto di vista tecnico il giocatore c’è tutto, ma dal punto di vista fisico ci sono dei grossissimi punti di domanda».
In conclusione, la Bundesliga lancia ogni anno tantissimi giovani sui quali i grandi club arrivano un po’ in ritardo. Tralasciando i nomi che fanno più rumore, quali prospetti suggerirebbe ad un club italiano?
«Mi piace parecchio l’esterno sinistro del Colonia, Ismail Jakobs che può fare sia il terzino che giocare in posizione più avanzata, fa tutta la fascia, ha fatto veramente molto bene. Poi sicuramente Baumgartner dell’Hoffenheim che si è inserito molto forte nelle prime partite in cui ha giocato, dimostrando grande personalità pur essendo molto giovane. Uno un po’ più anziano, ma secondo me molto valido, è Milot Rashica del Werder Brema che ha dei movimenti e delle giocate da fenomeno, ma poca continuità. Secondo me potrebbe fare bene, ma vedremo, perchè lo vogliono anche grandi squadre tedesche e quindi potrebbe restare in Germania».