2020
Zazzaroni: «Ripresa degli allenamenti? Ha ragione Lotito. Su Tommasi e l’Aic…» – ESCLUSIVA
Ivan Zazzaroni ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni. Queste le parole del direttore del Corriere dello Sport
Ivan Zazzaroni ha parlato in esclusiva ai microfoni di Calcionews24.com, commentando i temi caldi del nostro calcio. Queste le parole del direttore del Corriere dello Sport.
Direttore cosa ne pensa delle frasi di Lotito, che ha ribadito la volontà di tornare ad allenarsi quanto prima?
«Ha ragione. Lo sosteniamo come giornale da un sacco di tempo. È giusto riprendere gli allenamenti in condizione di sicurezza totale se possono andare a lavorare in fabbrica gli operai o se lavorano i supermercati non riesco a capire perchè i calciatori non potrebbero allenarsi. Oltretutto un calciatore non può rimanere fermo un mese mezzo o due, si possono allenare con protocolli che sono assolutamente garantiti».
Lunedì la Lega aveva trovato un accordo con i club per il taglio degli stipendi, in serata poi era arrivato il duro comunicato dell’AIC. Secondo lei si riuscirà mai a trovare una quadratura del cerchio per mettere d’accordo tutte le parti?
«La Lega ha dato delle linee guida da seguire poi ogni società farà per sé. Trovare un accordo? Certo, ma individualmente. Ogni società si metterà d’accordo con i propri giocatori. Chiaramente ci saranno dei momenti di tensione dato che i calciatori non vorranno essere gli unici che pagano per la crisi. Non è quello il problema, una soluzione si trova tra società e calciatori con l’aiuto degli agenti. È chiaro che in Italia è impossibile formulare un discorso di sistema perchè ci sono troppe realtà diverse».
Quindi per lei l’AIC non dovrebbe avere voce in capitolo nella questione…
«Zero. Ognuno fa da solo. L’Aic non è un sindacato, è un’associazione che non fa degli accordi erga omnes come i sindacati veri. Può dare delle linee guida. Bisogna considerare che il contratto collettivo è fermo da 10 anni nessuno lo rinnova. Viene sempre procrastinato perchè non c’è più questo tipo di atteggiamento sindacale».
Tommasi è presidente dell’AIC dal 2011 e quest’anno ci saranno le elezioni. In corsa per la presidenza troviamo Tardelli e Calcagno, cosa spera che facciano visto che lei ha definito l’AIC inconcludente?
«Sono curioso di vedere cosa potrebbe fare Tardelli perchè Calcagno è già da tanti anni nell’organico dell’AIC. Se Tardelli ha la voglia e gli strumenti per intervenire e rimettere al centro, come dice lui, i calciatori ben venga. Sia chiaro che con il sistema calcio che abbiamo in Italia, il sindacato può essere utile semmai sotto un aspetto consultivo per i calciatori, anche se hanno i loro referenti che sono gli agenti».
Ripresa dei campionati, qual è la sua opinione su questo importante nodo da sciogliere
«Tutti i giorni come giornale ripetiamo che vogliamo la riapertura del campionato. Non abbiamo mai cambiato idea. Chiaramente ciò deve avvenire in condizioni di sicurezza ma siamo per il completamento della stagione, assolutamente».
Scarta quindi l’ipotesi playoff?
«No non lo scarto ma non sarebbe il format con cui si è iniziato. Se devi chiudere il campionato lo chiudi per benino. Se parti a fine maggio o inizio giugno hai tutto il tempo per chiuderlo in due mesi».
Calciomercato. Come se lo immagina questa estate e il mercato degli allenatori potrebbe essere bloccato dal Coronavirus? Prima dell’emergenza allenatori come Sarri o Guardiola potevano salutare a fine stagione, invece ora potrebbero restare…
«Il mercato me lo immagino con tante belle e simpatiche plusvalenze, mentre il mercato degli allenatori non saprei. Sicuramente cambieranno tante cose, oggi chi ti dà delle certezze racconta sciocchezze. Non sappiamo come usciremo da questo Coronavirus, dovremo vedere giorno dopo giorno. Sarri? Ha un contratto, ha accettato la riduzione del club. Personalmente non lo so se resterà o non resterà ma non mi sembrano che la Juve sia nelle condizioni di cambiare. Pagano Sarri e prendono un altro allenatore? Sarri mi risulta fosse primo in classifica…»
Nessun colpo alla Lukaku o de Ligt quindi quest’anno?
«No, non penso proprio. Ci saranno saranno dei colpi ma non a quelle cifre. Cambierà parecchio in termini economici».
Juve, Lazio o Inter: chi è favorita per lo scudetto oppure è impossibile ipotizzarlo visto lo stop prolungato?
«È veramente difficile fare previsioni. Non lo sappiamo come si prepareranno, alcuni giocatori sono all’estero…rientreranno? Andranno in quarantena? Come saranno messi? Obiettivamente non lo sappiamo dopo l’estate dopo i ritiri figuriamoci dopo una situazione drammatica come questa».
Sulla polemica scatenata dai giocatori che si sono ricongiunti con le proprie famiglie lasciando l’Italia cosa ne pensa?
«Higuain può andare in Argentina o qualcun’altro da qualche altra parte e Sirigu che è a Torino non può andare a Cagliari? Se la Juventus ha dato le ferie, ma questo non mi risulta, liberi di andare anche se qualcuno avrà violato qualche decreto ministeriale. Ti ripeto, mi ha abbastanza sorpreso questa cosa».
Serie B e Lega Pro sono le due leghe che più pagheranno gli effetti di questa crisi?
«Più la Lega Pro della B».
A livello di club o calciatori?
«A livello di torneo, credo che si sarà una grande riduzione di squadre in Lega Pro e tante difficoltà in Serie B».