2020
Preziosi: «Il calcio non è una priorità. Taglio stipendi Juve? Dovevamo muoverci tutti insieme»
Enrico Preziosi ha parlato sulle pagine de La Stampa del taglio degli stipendi e della ripresa della Serie A
Enrico Preziosi, presidente del Genoa, è stato intervistato da La Stampa.
CALCIO – «Non è una priorità, ma se ne deve parlare. Perché è un’azienda ed è in difficoltà, come tutto il resto. Bisognerà restare fermi fino al 3 maggio, non so cosa accadrà. In questo momento conta la salute delle persone. La gente non è nello stato d’animo giusto per parlare di calcio, non si può gioire per il calcio davanti a una simile tragedia».
PLAYOFF E PLAYOUT – «Da escludere? Certo. Le regole non si cambiano in corsa. E il Genoa non ha alcun vantaggio dallo stop del campionato. Eravamo una delle squadre più in forma, sono sicuro che avremmo scalato la classifica arrivando a metà. Grande merito al mister Davide Nicola, che ha dato un’identità forte a questa squadra. E a gennaio abbiamo fatto acquisti importanti, come Masiello, Perin, Soumaoro e Behrami».
FUTURO – «Che cosa può accadere al campionato? Può essere annullato oppure si troveranno altre soluzioni, prima di tutto conta la salute. Bisognerà tornare alla normalità, poi si potrà pensare alle partite di calcio. Vi pare possibile che le aziende restino chiuse e che invece si giochi a pallone?».
TAGLIO STIPENDI – «Sono salari sono legati alle prestazioni, una soluzione si troverà. La Juventus si è spinta avanti, penso che ci si dovrebbe muovere tutti insieme per trovare un’intesa comune. Qualcosa i giocatori dovranno concedere, se si pensa che la cassa integrazione di un lavoratore è di 800 euro e qui invece si parla di ingaggi milionari».